15 settembre 2022 - “L'amurusanza” di Tea Ranno
Titolo: L'amurusanza
Autore: Tea Ranno
Anno di prima pubblicazione: 2019
Pagine: 355
In breve
Siamo in un piccolo borgo siciliano che, dall'alto di una collina, domina il mare: una comunità di cinquemila anime che si conoscono tutte per nome. Su un lato della piazza sorge la tabaccheria, un luogo magico dove si possono trovare, oltre alle sigarette, anche dolciumi e spezie, governato con amore da Costanzo e da sua moglie Agata. Sull'altro lato si affaccia il municipio, amministrato con altrettanto amore (ma per il denaro) dal sindaco "Occhi Janchi". Attorno a questi due poli brulica la vita del paese, un angolo di paradiso deturpato negli anni Cinquanta dalla costruzione di una grossa raffineria di petrolio. Quando Costanzo muore all'improvviso, Agata, che è una delle donne più belle e desiderate del paese, viene presa di mira dalla cosca di Occhi Janchi, che, oltre a "fottere" lei, vuole fotterle la Saracina, il rigoglioso terreno coltivato ad aranci e limoni che è stato il vanto del marito. Ma la Tabbacchera non ha intenzione di stare a guardare. Attorno a lei si raccoglie una serie di alleati: il professor Scianna, che in segreto scrive poesie e cova un sentimento proibito per la figlia di un amico, l'erborista Lisabetta, capace di preparare pietanze miracolose per la pancia e per l'anima, Lucietta detta "la piangimorti", una zitella solitaria che nasconde risorse insospettate... una compagnia variopinta e ribelle di "anime rosse" che decide di sfidare il potere costituito a colpi di poesia, di gesti gentili e di buon cibo: in una parola, di "amurusanze". Tra una tavolata imbandita con polpettine e frittelle afrodisiache e una dichiarazione d'amore capace di cambiare una fede, le sorti dei personaggi s'intrecciano sempre più, in un crescendo narrativo che corre impetuoso verso la deflagrazione... (fonte ibs.it)
Discussione
Il libro è stato apprezzato dai più. C'è chi lo ha trovato divertente e ironico anche se di un'ironia piuttosto amara, c'è chi ha apprezzato i personaggi e il modo di raccontare le dinamiche di un paese dove le voci passano di bocca in bocca ingrandendosi ogni volta.
Apprezzata anche la scrittura, sempre delicata e in qualche modo poetica anche nei momenti della narrazione che avrebbero potuto facilmente far indulgere ad una scrittura più triviale.
Una lettrice sottolinea la capacità dell'autrice di far muovere i personaggi come su un palcoscenico. Sembra di essere a teatro durante la lettura.
Apprezzati anche i personaggi femminili che, seppur inizialmente possono sembrare sottomessi e troppo delicati, rivelano invece un gran carattere e la capacità di cambiare le cose. I personaggi maschili, invece, a parte il maresciallo, fanno ben più magra figura.
Alcuni hanno visto diversi richiami a libri o film: da “Il pranzo di Babette” a “Chocolat”, dai personaggi di Amado e dei romanzi su Don Camillo al realismo magico di Marquez.
I detrattori lamentano dei personaggi forse troppo stereotipati e un finale troppo sbrigativo con l'immancabile lieto fino che risulta poco credibile.
Una lettrice evidenzia in particolare che l'autrice ha voluto ambientare la storia nel 1994, ma di fatto nessun elemento sembra rimandare a quel periodo storico. Se il lettore distratto avesse perso questa informazione contenuta nelle prime pagine, avrebbe pensato piuttosto ad una storia ambientata nel primo dopoguerra. Alcune sostengono che sarebbe stato meglio non specificare quella data in modo da lasciar pensare al lettore ad una storia senza tempo.
Si lamenta anche la tendenza attuale degli scrittori a scrivere troppo, a spiegare troppo, togliendo al lettore il piacere dell'immaginazione. In questo caso particolare, una lettrice avrebbe volentieri tagliato una cinquantina di pagine.
L’autore
Tea Ranno è nata a Melilli, in provincia di Siracusa, nel 1963. Dal 1995 vive a Roma. È laureata in giurisprudenza e si occupa di diritto e letteratura.
Ha pubblicato per e/o i romanzi "Cenere" (2006, finalista ai premi Calvino e Berto, vincitore del premio Chianti) e "In una lingua che non so più dire" (2007).
Nel 2012 per Mondadori esce "La sposa vermiglia" e nel 2014, sempre per Mondadori, "Viola Fòscari". Nel 2018 per Frassinelli esce "Sentimi" e nel 2019 per Mondadori "L'amarusanza". (fonte ibs.it)
Autore: Tea Ranno
Anno di prima pubblicazione: 2019
Pagine: 355
In breve
Siamo in un piccolo borgo siciliano che, dall'alto di una collina, domina il mare: una comunità di cinquemila anime che si conoscono tutte per nome. Su un lato della piazza sorge la tabaccheria, un luogo magico dove si possono trovare, oltre alle sigarette, anche dolciumi e spezie, governato con amore da Costanzo e da sua moglie Agata. Sull'altro lato si affaccia il municipio, amministrato con altrettanto amore (ma per il denaro) dal sindaco "Occhi Janchi". Attorno a questi due poli brulica la vita del paese, un angolo di paradiso deturpato negli anni Cinquanta dalla costruzione di una grossa raffineria di petrolio. Quando Costanzo muore all'improvviso, Agata, che è una delle donne più belle e desiderate del paese, viene presa di mira dalla cosca di Occhi Janchi, che, oltre a "fottere" lei, vuole fotterle la Saracina, il rigoglioso terreno coltivato ad aranci e limoni che è stato il vanto del marito. Ma la Tabbacchera non ha intenzione di stare a guardare. Attorno a lei si raccoglie una serie di alleati: il professor Scianna, che in segreto scrive poesie e cova un sentimento proibito per la figlia di un amico, l'erborista Lisabetta, capace di preparare pietanze miracolose per la pancia e per l'anima, Lucietta detta "la piangimorti", una zitella solitaria che nasconde risorse insospettate... una compagnia variopinta e ribelle di "anime rosse" che decide di sfidare il potere costituito a colpi di poesia, di gesti gentili e di buon cibo: in una parola, di "amurusanze". Tra una tavolata imbandita con polpettine e frittelle afrodisiache e una dichiarazione d'amore capace di cambiare una fede, le sorti dei personaggi s'intrecciano sempre più, in un crescendo narrativo che corre impetuoso verso la deflagrazione... (fonte ibs.it)
Discussione
Il libro è stato apprezzato dai più. C'è chi lo ha trovato divertente e ironico anche se di un'ironia piuttosto amara, c'è chi ha apprezzato i personaggi e il modo di raccontare le dinamiche di un paese dove le voci passano di bocca in bocca ingrandendosi ogni volta.
Apprezzata anche la scrittura, sempre delicata e in qualche modo poetica anche nei momenti della narrazione che avrebbero potuto facilmente far indulgere ad una scrittura più triviale.
Una lettrice sottolinea la capacità dell'autrice di far muovere i personaggi come su un palcoscenico. Sembra di essere a teatro durante la lettura.
Apprezzati anche i personaggi femminili che, seppur inizialmente possono sembrare sottomessi e troppo delicati, rivelano invece un gran carattere e la capacità di cambiare le cose. I personaggi maschili, invece, a parte il maresciallo, fanno ben più magra figura.
Alcuni hanno visto diversi richiami a libri o film: da “Il pranzo di Babette” a “Chocolat”, dai personaggi di Amado e dei romanzi su Don Camillo al realismo magico di Marquez.
I detrattori lamentano dei personaggi forse troppo stereotipati e un finale troppo sbrigativo con l'immancabile lieto fino che risulta poco credibile.
Una lettrice evidenzia in particolare che l'autrice ha voluto ambientare la storia nel 1994, ma di fatto nessun elemento sembra rimandare a quel periodo storico. Se il lettore distratto avesse perso questa informazione contenuta nelle prime pagine, avrebbe pensato piuttosto ad una storia ambientata nel primo dopoguerra. Alcune sostengono che sarebbe stato meglio non specificare quella data in modo da lasciar pensare al lettore ad una storia senza tempo.
Si lamenta anche la tendenza attuale degli scrittori a scrivere troppo, a spiegare troppo, togliendo al lettore il piacere dell'immaginazione. In questo caso particolare, una lettrice avrebbe volentieri tagliato una cinquantina di pagine.
L’autore
Tea Ranno è nata a Melilli, in provincia di Siracusa, nel 1963. Dal 1995 vive a Roma. È laureata in giurisprudenza e si occupa di diritto e letteratura.
Ha pubblicato per e/o i romanzi "Cenere" (2006, finalista ai premi Calvino e Berto, vincitore del premio Chianti) e "In una lingua che non so più dire" (2007).
Nel 2012 per Mondadori esce "La sposa vermiglia" e nel 2014, sempre per Mondadori, "Viola Fòscari". Nel 2018 per Frassinelli esce "Sentimi" e nel 2019 per Mondadori "L'amarusanza". (fonte ibs.it)