16 dicembre 2021 - L'estate dell'incanto" di Francesco Carofiglio
Titolo: L'estate dell'incanto
Autore: Francesco Carofiglio
Anno di prima pubblicazione: 2019
Pagine: 272
In breve
È l’estate del 1939, Miranda ha dieci anni e il mondo è sull’orlo dell’abisso. Ma lei non lo sa. Quell’estate sarà la più bella della sua vita. Miranda parte con sua madre da Firenze per raggiungere Villa Ada, la casa del nonno paterno, il marchese Ugo Soderini, sulle colline pistoiesi. Suo padre è altrove. La cascina del nonno e il bosco misterioso che la circonda sono il teatro perfetto per le avventure spericolate insieme con Lapo, il nipote del fattore, le scorribande in bicicletta, le scoperte pericolose, il primo, innocente bacio. Ma il bosco è anche il luogo abitato dalle creature parlanti che l’anima di bambina vede o crede di vedere. E la foresta compare sempre, e misteriosamente, nei quadri del nonno, chiusi nel laboratorio che nessuno ha il permesso di visitare. C’è come una luce magica che rischiara quella porzione di mondo. Miranda, ormai novantenne, ce la racconta, fendendo le nebbie della memoria. Tornare a quei giorni, a quella bambina ignara, che ancora non ha visto, vissuto, sofferto, perduto è più che una consolazione, è un antidoto. È l’incantesimo di una giovinezza improvvisa. (fonte ibs.it)
Discussione
Tutte le lettrici sono concordi nel ritenere il libro oggetto di discussione un libro intenso e delicato. Una lettrice ha apprezzato soprattutto la struttura narrativa. Essendo un romanzo della memoria alcune lettrici sostengono che si possa apprezzare meglio in età adulta.
Il libro ha due tempi del racconto distinti, quello dell'estate del '39 e quello dei giorni nostri, dove la protagonista, ormai anziana, racconta la sua quotidianità. Nel passato spicca la figura del nonno: uomo di poche parole ma che forse ha compreso la nipote sin da subito. È un uomo apparentemente burbero che però ha un cuore tenero, nonostante abbia già sofferto molto. Bella anche la storia di amicizia tra il figlio del fattore Lapo e la protagonista. Anche per questo spicca la figura del nonno, perché in tempi niente affatto democratici ha lasciato giocare i due ragazzi insieme.
Del presente quello che emerge è il bel rapporto della protagonista con le amiche e con il tempo che passa. Una lettrice ha apprezzato il fatto che, nonostante i salti temporali, non sia stato affatto difficile seguire la narrazione.
Molte lettrici hanno amato la grande quantità e la delicatezza delle descrizioni, che fanno calare subito all'interno della storia. Per lo stesso motivo, invece, alcune lettrici hanno notato una certa lentezza nella prima parte del romanzo. Lentezza che però viene superata nella parte finale della storia.
Una lettrice ha molto apprezzato i rimandi a tanta letteratura della propria infanzia o giovinezza: dal “Piccolo Lord” al “Giardino segreto” fino a “Colazione da Tiffany”. Un'altra lettrice ha invece associato le vicende a film come “'900” e “La meglio gioventù”.
L’autore
Architetto, regista e illustratore, ha lavorato per molti anni come attore e autore teatrale. Scrive soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione.
Oltre a L'estate del cane nero (Marsilio 2008, quattro edizioni), ha pubblicato per bur nel 2005 il romanzo With or Without you e per Rizzoli nel 2007 il graphic novel Cacciatori nelle tenebre in coppia con suo fratello Gianrico. Tra i suoi romanzi più recenti ricordiamo Wok (Piemme 2014), La casa nel bosco (Rizzoli 2014), Voglio vivere una volta sola (Piemme 2014), Una specie di felicità (Piemme 2017), Il maestro (Piemme 2017), il libro per ragazzi Jonas e il mondo nero (Piemme 2018), L'estate dell'incanto (Piemme 2019) e Prometto che ti darò il mondo (Piemme 2021). (fonte ibs.it)
Autore: Francesco Carofiglio
Anno di prima pubblicazione: 2019
Pagine: 272
In breve
È l’estate del 1939, Miranda ha dieci anni e il mondo è sull’orlo dell’abisso. Ma lei non lo sa. Quell’estate sarà la più bella della sua vita. Miranda parte con sua madre da Firenze per raggiungere Villa Ada, la casa del nonno paterno, il marchese Ugo Soderini, sulle colline pistoiesi. Suo padre è altrove. La cascina del nonno e il bosco misterioso che la circonda sono il teatro perfetto per le avventure spericolate insieme con Lapo, il nipote del fattore, le scorribande in bicicletta, le scoperte pericolose, il primo, innocente bacio. Ma il bosco è anche il luogo abitato dalle creature parlanti che l’anima di bambina vede o crede di vedere. E la foresta compare sempre, e misteriosamente, nei quadri del nonno, chiusi nel laboratorio che nessuno ha il permesso di visitare. C’è come una luce magica che rischiara quella porzione di mondo. Miranda, ormai novantenne, ce la racconta, fendendo le nebbie della memoria. Tornare a quei giorni, a quella bambina ignara, che ancora non ha visto, vissuto, sofferto, perduto è più che una consolazione, è un antidoto. È l’incantesimo di una giovinezza improvvisa. (fonte ibs.it)
Discussione
Tutte le lettrici sono concordi nel ritenere il libro oggetto di discussione un libro intenso e delicato. Una lettrice ha apprezzato soprattutto la struttura narrativa. Essendo un romanzo della memoria alcune lettrici sostengono che si possa apprezzare meglio in età adulta.
Il libro ha due tempi del racconto distinti, quello dell'estate del '39 e quello dei giorni nostri, dove la protagonista, ormai anziana, racconta la sua quotidianità. Nel passato spicca la figura del nonno: uomo di poche parole ma che forse ha compreso la nipote sin da subito. È un uomo apparentemente burbero che però ha un cuore tenero, nonostante abbia già sofferto molto. Bella anche la storia di amicizia tra il figlio del fattore Lapo e la protagonista. Anche per questo spicca la figura del nonno, perché in tempi niente affatto democratici ha lasciato giocare i due ragazzi insieme.
Del presente quello che emerge è il bel rapporto della protagonista con le amiche e con il tempo che passa. Una lettrice ha apprezzato il fatto che, nonostante i salti temporali, non sia stato affatto difficile seguire la narrazione.
Molte lettrici hanno amato la grande quantità e la delicatezza delle descrizioni, che fanno calare subito all'interno della storia. Per lo stesso motivo, invece, alcune lettrici hanno notato una certa lentezza nella prima parte del romanzo. Lentezza che però viene superata nella parte finale della storia.
Una lettrice ha molto apprezzato i rimandi a tanta letteratura della propria infanzia o giovinezza: dal “Piccolo Lord” al “Giardino segreto” fino a “Colazione da Tiffany”. Un'altra lettrice ha invece associato le vicende a film come “'900” e “La meglio gioventù”.
L’autore
Architetto, regista e illustratore, ha lavorato per molti anni come attore e autore teatrale. Scrive soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione.
Oltre a L'estate del cane nero (Marsilio 2008, quattro edizioni), ha pubblicato per bur nel 2005 il romanzo With or Without you e per Rizzoli nel 2007 il graphic novel Cacciatori nelle tenebre in coppia con suo fratello Gianrico. Tra i suoi romanzi più recenti ricordiamo Wok (Piemme 2014), La casa nel bosco (Rizzoli 2014), Voglio vivere una volta sola (Piemme 2014), Una specie di felicità (Piemme 2017), Il maestro (Piemme 2017), il libro per ragazzi Jonas e il mondo nero (Piemme 2018), L'estate dell'incanto (Piemme 2019) e Prometto che ti darò il mondo (Piemme 2021). (fonte ibs.it)