16 febbraio 2023 - “Il dolore perfetto” di Ugo Riccarelli
Titolo: Il dolore perfetto
Autore: Ugo Riccarelli
Anno di prima pubblicazione: 2004
Pagine: 272
In breve
Alla fine dell'Ottocento un uomo parte da una città del Sud per raggiungere Colle, un paesino toscano. È il Maestro, giovane anarchico che, in questo luogo insieme reale e fiabesco, decide di unire la propria vita a quella della vedova Bartoli. Dal loro amore nascono Ideale, Mikhail, Libertà e Cafiero: figli dai nomi carichi di speranza che dal padre erediteranno i sogni e la fede nell'utopia. A Colle vivono anche i Bertorelli, ricchi commercianti di maiali. Due famiglie che si uniscono quando la dolce e saggia Annina si innamora di Cafiero... Dagli ultimi anni dell'Ottocento alla fine del secondo conflitto mondiale, le vite dei protagonisti, i loro amori, le nascite, i sogni, i tradimenti e le riconciliazioni si intrecciano alle trasformazioni imposte dal progresso, dalle guerre, dalle lotte sociali in un romanzo che ha il profumo dei racconti ascoltati attorno al fuoco nelle sere d'inverno. (fonte amazon.it)
Discussione
A qualche lettrice la lettura è risultata difficile per via dei tanti personaggi e dei nomi che spesso si ripetevano nel corso delle generazioni.
Altre hanno evidenziato la presenza dell'elemento magico (la scomparsa di Rosa, la nascita di Annina e Sole per intervento di Maddalena, il ritorno e la morte di Sole).
Per tutte le lettrici l'autore è stato molto bravo a far entrare la Storia all'interno delle vicende familiari e, inoltre, a descrivere le dinamiche con cui il fascismo si insinua nella società.
La scrittura è considerata da tutte bellissima e con un lessico estremamente ricco senza essere pomposo o ridondante. Ad una lettrice l'uso frequente delle anticipazioni non è piaciuta, estremamente apprezzata da un'altra, invece.
Una lettrice ha smesso di leggerlo molto presto perché in uno stato emotivo tale per cui le tante storie tristi l'hanno scoraggiata.
Un'altra lettrice obietta che c'erano sì tante storie tristi ma che era la vita di quegli anni, tra guerre, malattie, povertà e ristrettezze. A fronte delle tante storie tristi, l'autore ha però raccontato anche delle bellissime storie d'amore (la vedova Bartoli e il Maestro, Annina e Cafiero...).
Una lettrice paragona il romanzo oggetto di discussione a “Cent'anni di solitudine” di Marquez, per via della presenza di elementi magici, dell'uso frequente delle anticipazioni e della storia che si dipana nell'arco di quasi cent'anni.
L’autore
Nato a Cirié, in provincia di Torino, nel 1954, figlio di genitori di origini toscane, ha frequentato la Facoltà di Filosofia presso l'Università degli Studi di Torino.
Nel 1995, su incoraggiamento di Antonio Tabucchi, ha pubblicato il suo primo romanzo, Le scarpe appese al cuore, nato dall'esperienza del trapianto di cuore e polmoni. Nel 1998 ha vinto il Premio "Selezione Campiello" con il romanzo Un uomo che forse si chiamava Schulz.
Nel 2004 ha vinto il Premio Strega con Il dolore perfetto. È morto il 21 luglio 2013 all'età di 58 anni a Roma dove viveva con la moglie.
Il 7 settembre 2013, poco dopo la sua morte, ha vinto il Premio Campiello con L'amore graffia il mondo che, per la prima volta nella storia del concorso, gli viene assegnato postumo.
È stato anche autore di testi teatrali e di spettacoli radiofonici e alcuni suoi racconti sono stati letti in radio.
Ha collaborato con la RAI, con diverse testate giornalistiche e riviste tra le quali La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Diario, Grazia, Il Tirreno, Corriere della Sera. I suoi libri sono tradotti in diverselingue e pubblicati in numerosi paesi.
(fonte Wikipedia)
Autore: Ugo Riccarelli
Anno di prima pubblicazione: 2004
Pagine: 272
In breve
Alla fine dell'Ottocento un uomo parte da una città del Sud per raggiungere Colle, un paesino toscano. È il Maestro, giovane anarchico che, in questo luogo insieme reale e fiabesco, decide di unire la propria vita a quella della vedova Bartoli. Dal loro amore nascono Ideale, Mikhail, Libertà e Cafiero: figli dai nomi carichi di speranza che dal padre erediteranno i sogni e la fede nell'utopia. A Colle vivono anche i Bertorelli, ricchi commercianti di maiali. Due famiglie che si uniscono quando la dolce e saggia Annina si innamora di Cafiero... Dagli ultimi anni dell'Ottocento alla fine del secondo conflitto mondiale, le vite dei protagonisti, i loro amori, le nascite, i sogni, i tradimenti e le riconciliazioni si intrecciano alle trasformazioni imposte dal progresso, dalle guerre, dalle lotte sociali in un romanzo che ha il profumo dei racconti ascoltati attorno al fuoco nelle sere d'inverno. (fonte amazon.it)
Discussione
A qualche lettrice la lettura è risultata difficile per via dei tanti personaggi e dei nomi che spesso si ripetevano nel corso delle generazioni.
Altre hanno evidenziato la presenza dell'elemento magico (la scomparsa di Rosa, la nascita di Annina e Sole per intervento di Maddalena, il ritorno e la morte di Sole).
Per tutte le lettrici l'autore è stato molto bravo a far entrare la Storia all'interno delle vicende familiari e, inoltre, a descrivere le dinamiche con cui il fascismo si insinua nella società.
La scrittura è considerata da tutte bellissima e con un lessico estremamente ricco senza essere pomposo o ridondante. Ad una lettrice l'uso frequente delle anticipazioni non è piaciuta, estremamente apprezzata da un'altra, invece.
Una lettrice ha smesso di leggerlo molto presto perché in uno stato emotivo tale per cui le tante storie tristi l'hanno scoraggiata.
Un'altra lettrice obietta che c'erano sì tante storie tristi ma che era la vita di quegli anni, tra guerre, malattie, povertà e ristrettezze. A fronte delle tante storie tristi, l'autore ha però raccontato anche delle bellissime storie d'amore (la vedova Bartoli e il Maestro, Annina e Cafiero...).
Una lettrice paragona il romanzo oggetto di discussione a “Cent'anni di solitudine” di Marquez, per via della presenza di elementi magici, dell'uso frequente delle anticipazioni e della storia che si dipana nell'arco di quasi cent'anni.
L’autore
Nato a Cirié, in provincia di Torino, nel 1954, figlio di genitori di origini toscane, ha frequentato la Facoltà di Filosofia presso l'Università degli Studi di Torino.
Nel 1995, su incoraggiamento di Antonio Tabucchi, ha pubblicato il suo primo romanzo, Le scarpe appese al cuore, nato dall'esperienza del trapianto di cuore e polmoni. Nel 1998 ha vinto il Premio "Selezione Campiello" con il romanzo Un uomo che forse si chiamava Schulz.
Nel 2004 ha vinto il Premio Strega con Il dolore perfetto. È morto il 21 luglio 2013 all'età di 58 anni a Roma dove viveva con la moglie.
Il 7 settembre 2013, poco dopo la sua morte, ha vinto il Premio Campiello con L'amore graffia il mondo che, per la prima volta nella storia del concorso, gli viene assegnato postumo.
È stato anche autore di testi teatrali e di spettacoli radiofonici e alcuni suoi racconti sono stati letti in radio.
Ha collaborato con la RAI, con diverse testate giornalistiche e riviste tra le quali La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Diario, Grazia, Il Tirreno, Corriere della Sera. I suoi libri sono tradotti in diverselingue e pubblicati in numerosi paesi.
(fonte Wikipedia)