16 gennaio 2014 - "Pastorale americana" di Philip Roth
Titolo: Pastorale americana
Autore: Philip Roth
Anno di pubblicazione: 1997
Casa Editrice: Einaudi
Pagine 460
Premi e riconoscimenti: Con questo libro Roth vinse il Premio Pulitzer per la narrativa del 1998.
Trama
Seymour Levov è alto, biondo, atletico: malgrado sia di origine ebraica, al liceo tutti lo chiamano “lo Svedese”.
Iniziano i favolosi anni Cinquanta e lui sposa miss New Jersey, avviandosi a una vita di duro e onesto lavoro nella fabbrica di guanti del padre. Nella sua splendida villa cresca Merry, l’unica figlia, balbuziente, che è la luce dei suoi occhi.
Arrivano gli anni Sessanta, gli anni del Vietnam, e un meccanismo virtuoso e apparentemente inossidabile si spezza: il figlio non rappresenta più “l’immagine perfezionata del padre”. Le contraddizioni esplose nel Paese raggiungono anche la soglia del suo rifugio, devastandolo. Merry sta finendo il liceo e ha l’obiettivo di “portare la guerra in casa”. Letteralmente. Ciò porterà i familiari a reazioni diverse di fronte all’enormità del dolore.
Scrive Francesca Mazzucato: "Analisi dell’America, attualissima, sociologica ma anche psicologica che non si lascia sfuggire, pur focalizzandosi su un preciso momento storico, le pieghe, gli anfratti, i vicoli oscuri, le case borghesi, le stanche ritualità sociali che si perpetuano per noia, le passioni incomprensibili, il lato oscuro. Ecco, il lato oscuro. Del singolo e della vita".
Discussione
Il gruppo si presenta subito su due posizioni contrapposte: chi è stato positivamente colpito dal romanzo di Roth, chi lo ha trovato pesante, prolisso.
Una lettrice dichiara di essere rimasta fortemente sorpresa per l’originalità della storia, che l’ha affascinata e che ha trovato “normalmente folle e normalmente reale”.
Diverse altre lettrici si dissociano completamente: la lettura è stata pesante, lenta; l’inizio è confuso, poi pian piano prende corpo; non è piaciuto lo stile di scrittura.
Ciò nonostante emergono vari spunti di riflessione, sia sui conflitti sociali di quegli anni, sia sul rapporto genitori/figli.
Si parla della società americana divisa per etnie, religioni, origini, ceto, che trova un unico momento di aggregazione nella Festa del Ringraziamento.
Una lettrice aggiunge che proprio questa evidente caratteristica della mentalità americana (ruoli stereotipati da cui non è bene uscire) ha reso il romanzo totalmente estraneo alle proprie idee.
Risulta evidente a tutti che l’autore trasmette comunque una critica spietata su questo tipo di società.
L'autore
Philip Roth nasce a Newark, nel New Jersey, nel 1933 da genitori di fede ebraica. Si è laureato in letteratura anglosassone e si è dedicato fino al 1991 all'insegnamento e successivamente ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.
Per approfondire
La critica di Franco Petroni e Antonio Tricomi a "Pastorale americana" comparsa sulla rivista di critica letteraria "Allegoria".
Autore: Philip Roth
Anno di pubblicazione: 1997
Casa Editrice: Einaudi
Pagine 460
Premi e riconoscimenti: Con questo libro Roth vinse il Premio Pulitzer per la narrativa del 1998.
Trama
Seymour Levov è alto, biondo, atletico: malgrado sia di origine ebraica, al liceo tutti lo chiamano “lo Svedese”.
Iniziano i favolosi anni Cinquanta e lui sposa miss New Jersey, avviandosi a una vita di duro e onesto lavoro nella fabbrica di guanti del padre. Nella sua splendida villa cresca Merry, l’unica figlia, balbuziente, che è la luce dei suoi occhi.
Arrivano gli anni Sessanta, gli anni del Vietnam, e un meccanismo virtuoso e apparentemente inossidabile si spezza: il figlio non rappresenta più “l’immagine perfezionata del padre”. Le contraddizioni esplose nel Paese raggiungono anche la soglia del suo rifugio, devastandolo. Merry sta finendo il liceo e ha l’obiettivo di “portare la guerra in casa”. Letteralmente. Ciò porterà i familiari a reazioni diverse di fronte all’enormità del dolore.
Scrive Francesca Mazzucato: "Analisi dell’America, attualissima, sociologica ma anche psicologica che non si lascia sfuggire, pur focalizzandosi su un preciso momento storico, le pieghe, gli anfratti, i vicoli oscuri, le case borghesi, le stanche ritualità sociali che si perpetuano per noia, le passioni incomprensibili, il lato oscuro. Ecco, il lato oscuro. Del singolo e della vita".
Discussione
Il gruppo si presenta subito su due posizioni contrapposte: chi è stato positivamente colpito dal romanzo di Roth, chi lo ha trovato pesante, prolisso.
Una lettrice dichiara di essere rimasta fortemente sorpresa per l’originalità della storia, che l’ha affascinata e che ha trovato “normalmente folle e normalmente reale”.
Diverse altre lettrici si dissociano completamente: la lettura è stata pesante, lenta; l’inizio è confuso, poi pian piano prende corpo; non è piaciuto lo stile di scrittura.
Ciò nonostante emergono vari spunti di riflessione, sia sui conflitti sociali di quegli anni, sia sul rapporto genitori/figli.
Si parla della società americana divisa per etnie, religioni, origini, ceto, che trova un unico momento di aggregazione nella Festa del Ringraziamento.
Una lettrice aggiunge che proprio questa evidente caratteristica della mentalità americana (ruoli stereotipati da cui non è bene uscire) ha reso il romanzo totalmente estraneo alle proprie idee.
Risulta evidente a tutti che l’autore trasmette comunque una critica spietata su questo tipo di società.
L'autore
Philip Roth nasce a Newark, nel New Jersey, nel 1933 da genitori di fede ebraica. Si è laureato in letteratura anglosassone e si è dedicato fino al 1991 all'insegnamento e successivamente ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.
Per approfondire
La critica di Franco Petroni e Antonio Tricomi a "Pastorale americana" comparsa sulla rivista di critica letteraria "Allegoria".