16 novembre 2023 - "La Marie del porto" di George Simenon
Titolo: La Marie del porto
Autore: George Simenon
Anno di prima pubblicazione: 1938
Pagine: 151
In breve
Un grappolo di case strette attorno a un piccolo porto di pescatori normanni, un molo sul quale si affaccia il Caffè della Marina, centro focale dell’intreccio, la modesta casa sulla scogliera dove abita Marie, la protagonista, e, sullo sfondo, la città di Cherbourg: sono i luoghi, quanto mai simenoniani, dove si svolge la vicenda di questo romanzo del 1938, a cui Simenon teneva particolarmente, come rivela la sua corrispondenza con Gide, al quale scrisse, a proposito della Marie: «È una buona cosa provare a se stessi che è possibile dare una personalità alle comparse incaricate di venire a dire: “La Signora è servita”». E aggiunse anche: «È il solo romanzo che sia riuscito a scrivere con un tono completamente oggettivo». La Marie del porto è una figura che non si dimentica nella vasta galleria delle donne di Simenon: una ragazzina poco appariscente, una vera «acqua cheta», che riesce a impaniare un uomo sbrigativo e spavaldo, avvezzo a vincere e comandare. Questo personaggio, Chatelard, scorge da lontano la smilza figuretta di Marie che segue compunta il feretro del padre, e se ne innamora. Per starle vicino, compra un peschereccio, che gli fornirà la scusa per tornare in paese e frequentare il Caffè della Marina dove la ragazza è stata assunta come cameriera. Chatelard crede di avere in pugno il proprio destino e quello della Marie, ma in realtà è quest’ultima a tessere con abilità consumata e ironica determinazione una sottile trama di eventi nella quale l’uomo si lascerà avvolgere. (fonte Adelphi.it)
Discussione
Le lettrici sono tutte concordi nell'affermare che la trama del libro non sia particolarmente interessante, qualcuna la definisce inconsistente e dichiara il finale scontato.
Quello che invece è piaciuto pressoché a tutte è lo stile della scrittura, le descrizione dell'ambiente, della provincia normanna e dei personaggi.
A Cherbourg, il minuscolo paesino dei pescatori che fa da sfondo al romanzo, il tempo è scandito nei suoi rituali giornalieri dalle attività mattutine al porto e serali al Caffè della marina dove lavora Marie o meglio “la Marie” come sempre affettuosamente è chiamata dall'autore e da tutti i personaggi che animano la narrazione. A questo proposito una lettrice ha trovato molto fastidioso questo modo di riferirsi alla protagonista del romanzo e ha trovato che in qualche modo la sminuisse.
Dato che la storia in sé non è stata trovata molto interessante, la discussione si è particolarmente concentrata sulla figura della protagonista.
Qualcuno ha trovato Marie furba e manipolatrice ma i più l'hanno trovata determinata e con i piedi ben piantati per terra. Nonostante la grande tragedia che li colpisce (la morte del capofamiglia a quei tempi poteva voler dire miseria totale) Marie riesce a uscirne a testa alta. Pur essendo molto giovane, è una ragazza che sa quello che vuole e lavora per ottenerlo. Ma il primo pensiero, più che a se stessa, va sempre prima alla famiglia: prima i fratellini più piccoli e poi anche alla sorella Odile.
Una lettrice fa notare, che mentre noi ci stavamo affannando a definire Marie in qualche maniera, Simenon nel descrivere la sua protagonista, così come tutti gli altri personaggi, non giudica mai e questo è il suo bello.
Nel 1950 dal romanzo è stato tratto un adattamento cinematografico, con lo stesso titolo del romanzo (“La Marie du port”), con Jean Gabin nei panni di Henri Chatelard e Nicole Courcel nei panni di Marie. In Italia il titolo del film è diventato “La vergine scaltra”. Più di una lettrice ha trovato questo titolo molto maschilista e offensivo.
L’autore
Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989) è stato uno scrittore belga di lingua francese, autore di numerosi romanzi, noto al grande pubblico soprattutto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese. (fonte wikipedia.it)
Autore: George Simenon
Anno di prima pubblicazione: 1938
Pagine: 151
In breve
Un grappolo di case strette attorno a un piccolo porto di pescatori normanni, un molo sul quale si affaccia il Caffè della Marina, centro focale dell’intreccio, la modesta casa sulla scogliera dove abita Marie, la protagonista, e, sullo sfondo, la città di Cherbourg: sono i luoghi, quanto mai simenoniani, dove si svolge la vicenda di questo romanzo del 1938, a cui Simenon teneva particolarmente, come rivela la sua corrispondenza con Gide, al quale scrisse, a proposito della Marie: «È una buona cosa provare a se stessi che è possibile dare una personalità alle comparse incaricate di venire a dire: “La Signora è servita”». E aggiunse anche: «È il solo romanzo che sia riuscito a scrivere con un tono completamente oggettivo». La Marie del porto è una figura che non si dimentica nella vasta galleria delle donne di Simenon: una ragazzina poco appariscente, una vera «acqua cheta», che riesce a impaniare un uomo sbrigativo e spavaldo, avvezzo a vincere e comandare. Questo personaggio, Chatelard, scorge da lontano la smilza figuretta di Marie che segue compunta il feretro del padre, e se ne innamora. Per starle vicino, compra un peschereccio, che gli fornirà la scusa per tornare in paese e frequentare il Caffè della Marina dove la ragazza è stata assunta come cameriera. Chatelard crede di avere in pugno il proprio destino e quello della Marie, ma in realtà è quest’ultima a tessere con abilità consumata e ironica determinazione una sottile trama di eventi nella quale l’uomo si lascerà avvolgere. (fonte Adelphi.it)
Discussione
Le lettrici sono tutte concordi nell'affermare che la trama del libro non sia particolarmente interessante, qualcuna la definisce inconsistente e dichiara il finale scontato.
Quello che invece è piaciuto pressoché a tutte è lo stile della scrittura, le descrizione dell'ambiente, della provincia normanna e dei personaggi.
A Cherbourg, il minuscolo paesino dei pescatori che fa da sfondo al romanzo, il tempo è scandito nei suoi rituali giornalieri dalle attività mattutine al porto e serali al Caffè della marina dove lavora Marie o meglio “la Marie” come sempre affettuosamente è chiamata dall'autore e da tutti i personaggi che animano la narrazione. A questo proposito una lettrice ha trovato molto fastidioso questo modo di riferirsi alla protagonista del romanzo e ha trovato che in qualche modo la sminuisse.
Dato che la storia in sé non è stata trovata molto interessante, la discussione si è particolarmente concentrata sulla figura della protagonista.
Qualcuno ha trovato Marie furba e manipolatrice ma i più l'hanno trovata determinata e con i piedi ben piantati per terra. Nonostante la grande tragedia che li colpisce (la morte del capofamiglia a quei tempi poteva voler dire miseria totale) Marie riesce a uscirne a testa alta. Pur essendo molto giovane, è una ragazza che sa quello che vuole e lavora per ottenerlo. Ma il primo pensiero, più che a se stessa, va sempre prima alla famiglia: prima i fratellini più piccoli e poi anche alla sorella Odile.
Una lettrice fa notare, che mentre noi ci stavamo affannando a definire Marie in qualche maniera, Simenon nel descrivere la sua protagonista, così come tutti gli altri personaggi, non giudica mai e questo è il suo bello.
Nel 1950 dal romanzo è stato tratto un adattamento cinematografico, con lo stesso titolo del romanzo (“La Marie du port”), con Jean Gabin nei panni di Henri Chatelard e Nicole Courcel nei panni di Marie. In Italia il titolo del film è diventato “La vergine scaltra”. Più di una lettrice ha trovato questo titolo molto maschilista e offensivo.
L’autore
Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989) è stato uno scrittore belga di lingua francese, autore di numerosi romanzi, noto al grande pubblico soprattutto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese. (fonte wikipedia.it)