17 aprile 2014 - "La porta" di Magda Szabò
Titolo: La porta
Autore: Magda Szabó
Anno di pubblicazione: 2005 (Prima pubblicazione nel 1987)
Traduzione: Bruno Ventavoli
Casa Editrice: Editore Einaudi (collana Supercoralli)
Pagine: 247
Trama
Il romanzo narra il ventennale rapporto tra la protagonista (la stessa autrice) e la propria domestica Emerenc Szeredàs. Due donne che tutto separa, due vite diverse che si scontrano e si incontrano. Il racconto si costruisce intorno alla figura di Emerenc, un personaggio quasi mitologico: una donna ruvida, anziana ma dotata di una forza eccezionale, con i suoi principi e le sue bizzarrie, riservata e con dei segreti nascosti gelosamente dietro “la porta” eternamente chiusa, ma anche dotata di una profonda dignità, di una rigorosa coerenza e di una sincera capacità di amare e aiutare chi ha bisogno.
Durante la narrazione l’autrice, con continui salti temporali, ricompone le tessere del mosaico della vita misteriosa di Emerenc, attraversando la storia del suo paese dal conflitto mondiale al regime sovietico e all'indipendenza ungherese.
Discussione
La figura che più colpisce tutti è quella di Emerenc, di fatto la vera protagonista del romanzo.
Suscita curiosità lo strano rapporto che intercorre tra le due donne e l’originalità della figura di Emerenc: una donna dalla pelle ruvida e dal cuore tenero, dotata di un senso della dignità tutto suo, che non sa chiedere aiuto. All'apparenza Emerenc è una persona grigia ma nella vita è stata capace di grandi gesti come dare asilo ad un patriota, o salvare una bambina spacciandola per figlia sua e subire l'ira della sua famiglia per questo.
E' una donna che vede il bene a modo suo, ma è strenuamente coerente con le proprie idee, svela agli altri solo una parte di sé, perché ha sofferto troppo e se gli altri conoscessero tutto il suo passato, probabilmente si sentirebbe indifesa.
La figura di Magda appare invece mediocre. Fa scelte a metà, sembra sempre inadeguata. Nonostante le differenze culturali tra le due, è sempre Emerenc a mettere in luce i limiti dell’altra. Colpisce il modo in cui l’autrice sia capace di porre sempre se stessa in una posizione di subalternità nei confronti di Emerenc.
Un’altra lettrice si sofferma sul concetto della porta come separazione di due mondi: nel momento in cui la porta viene infine aperta, entrambi i mondi si sgretolano.
A molti però è sembrato un romanzo di difficile lettura e ad alcuni ha lasciato poco. La maggiore critica allo stile narrativo è quello di essere un po' ripetitivo e prolisso, ma c’è chi sottolinea che ci sono descrizioni di luoghi, di personaggi, di emozioni che lasciano un’eco dentro.
L'autore
Autrice di numerosi romanzi, drammi, raccolte di poesie, Magda Szabó è considerata la più importante scrittrice ungherese del XX secolo.
Magda Szabó nasce nel 1917 a Debrecen nell'Ungheria orientale da genitori con una travolgente passione per la narrazione, il teatro, la poesia che trasmettono alla figlia sin dai suoi primi anni di vita. Termina gli studi di ungherese e latino nel 1940, all'Università di Debrecen e inizia ad insegnare prima nella città natale e poi nel liceo protestante per ragazze di Hódmezovásárhely. Dal 1945 lavora per il Ministero della Religione e dell'Educazione fino al suo licenziamento nel 1949, in seguito all'insediamento del regime comunista. Per il nuovo regime avrebbe dovuto occuparsi maggiormente della vita dei contadini e degli operai. Quello stesso anno le ritirano anche il premio Baumgarten che le è stato appena assegnato. Nel 1947 sposa lo scrittore Tibor Szobotka (1913-1982). È in quest'epoca che scrive le sue prime raccolte di poemi Angelo e Verso l'uomo. I suoi primi libri vengono pubblicati subito dopo la seconda guerra mondiale. Poi segue, per motivi politici, un lungo silenzio letterario, rotto solo verso la fine degli anni cinquanta quando inizia ad avere successo e a ricevere numerosi premi letterari. Nel 1959 grazie al sostegno di Hermann Hesse, viene pubblicato in Germania "Affresco". Muore nel 2007 a Kerepes, cittadina vicina alla capitale ungherese Budapest.
Nelle figure femminili della Szabó, forti e realizzate sul lavoro ma avare di sentimenti, confluisce, secondo Ventavoli, una critica al “mondo nuovo” auspicato dal Socialismo. Di grande importanza per l’autrice il calvinismo ereditato dal padre, la dimensione spirituale: non ha mai creduto che la politica possedesse da sola gli strumenti per costruire una nuova società più giusta.
Premi e riconoscimenti
Il romanzo "La porta" ottiene il "Premio Betz Corporation" (Stati Uniti) nel 1993 e il "Prix Femina" nel 2003.
Autore: Magda Szabó
Anno di pubblicazione: 2005 (Prima pubblicazione nel 1987)
Traduzione: Bruno Ventavoli
Casa Editrice: Editore Einaudi (collana Supercoralli)
Pagine: 247
Trama
Il romanzo narra il ventennale rapporto tra la protagonista (la stessa autrice) e la propria domestica Emerenc Szeredàs. Due donne che tutto separa, due vite diverse che si scontrano e si incontrano. Il racconto si costruisce intorno alla figura di Emerenc, un personaggio quasi mitologico: una donna ruvida, anziana ma dotata di una forza eccezionale, con i suoi principi e le sue bizzarrie, riservata e con dei segreti nascosti gelosamente dietro “la porta” eternamente chiusa, ma anche dotata di una profonda dignità, di una rigorosa coerenza e di una sincera capacità di amare e aiutare chi ha bisogno.
Durante la narrazione l’autrice, con continui salti temporali, ricompone le tessere del mosaico della vita misteriosa di Emerenc, attraversando la storia del suo paese dal conflitto mondiale al regime sovietico e all'indipendenza ungherese.
Discussione
La figura che più colpisce tutti è quella di Emerenc, di fatto la vera protagonista del romanzo.
Suscita curiosità lo strano rapporto che intercorre tra le due donne e l’originalità della figura di Emerenc: una donna dalla pelle ruvida e dal cuore tenero, dotata di un senso della dignità tutto suo, che non sa chiedere aiuto. All'apparenza Emerenc è una persona grigia ma nella vita è stata capace di grandi gesti come dare asilo ad un patriota, o salvare una bambina spacciandola per figlia sua e subire l'ira della sua famiglia per questo.
E' una donna che vede il bene a modo suo, ma è strenuamente coerente con le proprie idee, svela agli altri solo una parte di sé, perché ha sofferto troppo e se gli altri conoscessero tutto il suo passato, probabilmente si sentirebbe indifesa.
La figura di Magda appare invece mediocre. Fa scelte a metà, sembra sempre inadeguata. Nonostante le differenze culturali tra le due, è sempre Emerenc a mettere in luce i limiti dell’altra. Colpisce il modo in cui l’autrice sia capace di porre sempre se stessa in una posizione di subalternità nei confronti di Emerenc.
Un’altra lettrice si sofferma sul concetto della porta come separazione di due mondi: nel momento in cui la porta viene infine aperta, entrambi i mondi si sgretolano.
A molti però è sembrato un romanzo di difficile lettura e ad alcuni ha lasciato poco. La maggiore critica allo stile narrativo è quello di essere un po' ripetitivo e prolisso, ma c’è chi sottolinea che ci sono descrizioni di luoghi, di personaggi, di emozioni che lasciano un’eco dentro.
L'autore
Autrice di numerosi romanzi, drammi, raccolte di poesie, Magda Szabó è considerata la più importante scrittrice ungherese del XX secolo.
Magda Szabó nasce nel 1917 a Debrecen nell'Ungheria orientale da genitori con una travolgente passione per la narrazione, il teatro, la poesia che trasmettono alla figlia sin dai suoi primi anni di vita. Termina gli studi di ungherese e latino nel 1940, all'Università di Debrecen e inizia ad insegnare prima nella città natale e poi nel liceo protestante per ragazze di Hódmezovásárhely. Dal 1945 lavora per il Ministero della Religione e dell'Educazione fino al suo licenziamento nel 1949, in seguito all'insediamento del regime comunista. Per il nuovo regime avrebbe dovuto occuparsi maggiormente della vita dei contadini e degli operai. Quello stesso anno le ritirano anche il premio Baumgarten che le è stato appena assegnato. Nel 1947 sposa lo scrittore Tibor Szobotka (1913-1982). È in quest'epoca che scrive le sue prime raccolte di poemi Angelo e Verso l'uomo. I suoi primi libri vengono pubblicati subito dopo la seconda guerra mondiale. Poi segue, per motivi politici, un lungo silenzio letterario, rotto solo verso la fine degli anni cinquanta quando inizia ad avere successo e a ricevere numerosi premi letterari. Nel 1959 grazie al sostegno di Hermann Hesse, viene pubblicato in Germania "Affresco". Muore nel 2007 a Kerepes, cittadina vicina alla capitale ungherese Budapest.
Nelle figure femminili della Szabó, forti e realizzate sul lavoro ma avare di sentimenti, confluisce, secondo Ventavoli, una critica al “mondo nuovo” auspicato dal Socialismo. Di grande importanza per l’autrice il calvinismo ereditato dal padre, la dimensione spirituale: non ha mai creduto che la politica possedesse da sola gli strumenti per costruire una nuova società più giusta.
Premi e riconoscimenti
Il romanzo "La porta" ottiene il "Premio Betz Corporation" (Stati Uniti) nel 1993 e il "Prix Femina" nel 2003.