18 febbraio 2016 - "Suite francese" di Irène Némirovsky
Titolo: Suite francese
Autore: Irène Némirovsky
Anno di prima pubblicazione: 2004
Pagine: 415
In breve
Nei mesi che precedettero il suo arresto e la deportazione ad Auschwitz, Irène Némirovsky compose febbrilmente i primi due romanzi di una grande "sinfonia in cinque movimenti" che doveva narrare, quasi in presa diretta, il destino di una nazione, la Francia, sotto l'occupazione nazista: "Tempesta in giugno" (che racconta la fuga in massa dei parigini alla vigilia dell'arrivo dei tedeschi) e "Dolce" (il cui nucleo centrale è la passione, tanto più bruciante quanto più soffocata, che lega una "sposa di guerra" a un ufficiale tedesco). Pubblicato a sessant'anni di distanza, Suite francese è il volume che li riunisce.
Discussione
E' quasi unanime e più che positivo il giudizio sul libro ritenuto di spessore notevole. Sono state apprezzate le descrizioni dei personaggi molto particolareggiate che dopo poche pagine sembra già di conoscere personalmente, la costruzione raffinata e complessa della trama, le descrizioni estremamente liriche del paesaggio e degli stati d'animo. E' un grande e impietoso affresco della storia di Francia di quegli anni, senza sentimentalismi e senza retorica, narrati con prosa asciutta ed efficace. Si parte dalla storia dei singoli individui per arrivare alla Storia con la S maiuscola. E' un punto di vista diverso dal solito perchè scritto praticamente in presa diretta da chi quella Storia la stava vivendo.
E' stato apprezzato particolarmente da chi lo ha letto per la seconda volta, perchè, essendo un libro complesso, ad una seconda rilettura si riesce ad andare oltre la trama per soffermarsi sui dettagli.
E' un libro che ha fatto nascere a latere moltissime considerazioni. C'è chi ha cercato nell'esodo dei francesi dalla Francia occupata un paragone con i migranti dei giorni nostri, c'è chi ha fatto un raffronto tra i racconti di convivenza forzata tra occupanti e occupati della seconda parte del romanzo e le esperienze analoghe vissute in prima persona dai propri nonni durante la seconda guerra mondiale, c'è chi si è soffermato particolarmente sul modo in cui l'autrice analizza i comportamenti delle diverse classi sociali di fronte alle stesse difficoltà, chi ancora ha guardato con curiosità ad un mondo fatto di convenzioni, piccole raffinatezze, desideri diversi da quelli di oggi.
Una lettrice ancora sostiene che dovendo pensare al piacere della lettura lo identifica direttamente con questo libro come poche altre volte le era capitato (ad esempio con il libro "Un uomo" di Oriana Fallaci).
L'autore
Irène Némirovsky (Kiev, 1903 – Auschwitz, 1942) è stata una scrittrice francese.
Nata in Ucraina, di religione ebraica convertitasi poi al cattolicesimo nel 1939, ha vissuto e lavorato in Francia. Arrestata dai nazisti, in quanto ebrea, fu deportata nel luglio del 1942 ad Auschwitz, dove morì un mese più tardi di tifo. Il marito, Michel Epstein, si attivò per cercare di salvare la moglie inviando un telegramma a suo editore del momento, ed a André Sabatier presso Albin Michel proprietario della Casa Editrice Grasset che pubblicò molte opere di Irène, per chiedere aiuto: "Irène partita oggi all'improvviso. Destinazione Pithiviers (Loiret). Spero che voi possiate intervenire urgenza stop Cerco invano telefonare". Anche il marito morì nel novembre dello stesso anno ad Auschwitz. Dal 2005 la casa editrice Adelphi ha iniziato a pubblicare le sue opere.
Per approfondire
"Sopravvivere e vivere" di Denise Epstein
Commento al libro di Mario Vargas Llosa
Irène Némirovsky secondo Gabriella Bosco