18 gennaio 2024 - "La resistenza delle donne" di Benedetta Tobagi
Titolo: La resistenza delle donne
Autore: Benedetta Tobagi
Anno di prima pubblicazione: 2022
Pagine: 376
In breve
Le donne furono protagoniste della Resistenza: prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. Una «metà della Storia» a lungo silenziata a cui Benedetta Tobagi ridà voce e volto, a partire dalle fotografie raccolte in decine di archivi. Ne viene fuori un inedito album di famiglia della Repubblica, in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. "La Resistenza delle donne" è dedicato «A tutte le antenate»: se fosse una mappa, alla fine ci sarebbe un grosso «Voi siete qui». Insieme alle domande: E tu, ora, cosa farai? Come raccoglierai questa eredità? "La Resistenza delle donne" è prima di tutto un libro di storie, di traiettorie esistenziali, di tragedie, di speranze e rinascite, di vite. Da quella della «brava moglie» che decide di imbracciare le armi per affermare un'identità che vada oltre le etichette, alla ragazza che cerca (e trova) il riscatto da un'esistenza di miseria e violenza, da chi nell'aiuto ai combattenti vive una sorta di inedita maternità, a chi nella guerra cerca vendetta e chi invece si sente impegnata in una «guerra alla guerra», dalle studentesse che si imbarcano in una grande avventura (inclusa un'inedita libertà nel vivere il proprio corpo e a volte persino il sesso), alle lavoratrici per cui la lotta al fascismo è la naturale prosecuzione della lotta di classe. Tobagi racconta queste storie facendo parlare le fotografie che ha incontrato in decine di archivi storici. Ne viene fuori quasi un album di famiglia della Repubblica, ma in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. Un libro che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile che fa muovere le vicende raccontate sullo sfondo dei problemi di oggi: qual è il ruolo delle donne, come affermare la propria identità in una società patriarcale, qual è l'intersezione tra libertà politiche, di classe e di genere, qual è il rapporto tra resistenza civile e armata, tra la scelta, o la necessità, di combattere e il desiderio di pace? (fonte ibs.it)
Discussione
Il libro è stato apprezzato in maniera unanime, seppur qualcuno ha riscontrato qualche difficoltà nella lettura.
In particolare è stata apprezzata l'accuratezza della ricerca archivistica in particolare quella fotografica che ci ha restituito delle donne vere, delle figure reali, non fantasmi di carta.
Tutte hanno trovato particolarmente interessante la considerazione portata alla nostra attenzione dall'autrice sul fatto che le donne sono state le vere volontarie della Resistenza e quindi dovremmo tributar loro un doppio merito rispetto agli uomini. E' soprattutto per questo che è così triste che da subito, già dalle sfilate per festeggiare la liberazione le donne siano dovute tornare ai ruoli marginali a cui erano state obbligate fino ad allora.
Il patriarcato, esacerbato dal regime, in realtà permeava tutta la società dell'epoca ed era un retaggio da cui era tanto difficile staccarsi. Immancabilmente pensiamo all'attualità dato che il patriarcato è un tema tanto ricorrente nei mezzi di informazione anche in considerazione del recente successo del film di Paola Cortellesi “C'è ancora domani” ed alla quantità di femminicidi che accadono nel nostro paese.
Questo fa riflettere sul fatto che non occorre mai dare per scontate le libertà conquistate.
Molte lettrici confidano di aver fatto molta difficoltà nella parte iniziale del libro perché sembra essere distaccata, cronachistica, meno appassionante.
Poi piano piano la storia prende vita, ci si immerge completamente nelle vite di queste donne e il senso di partecipazione è inevitabile.
La modalità di narrazione sembra quasi seguire il corso delle vicende delle donne nella Resistenza. Se dapprima il coinvolgimento nella Resistenza è collegato al ruolo classico della donna nella società, il maternage, successivamente le donne prendono consapevolezza delle loro capacità e il coinvolgimento aumenta fino ad arrivare (almeno alcune) ad imbracciare le armi e creare gruppi organizzati. Quindi la narrazione parte dapprima in maniera tiepida fino ad essere via via sempre più coinvolgente. Una lettrice ricorda del dispiacere provato alla fine della lettura, avrebbe voluto continuasse ancora.
Ciò che ha colpito tutte è stata la varietà di anime della Resistenza al femminile: ognuna a modo suo ha potuto partecipare. C'è chi vuole imbracciare le armi per essere come gli uomini, chi invece fa la guerra alla guerra e quindi le rifiuta totalmente, c'è chi riveste soldati disertori, chi sfama partigiani, chi dà loro riparo, chi trasporta in bicicletta messaggi e munizioni, chi seppellisce morti e dà loro un nome. C'è posto per tutte, ognuna con la propria sensibilità e le proprie doti. Una lettrice, ma il pensiero è condiviso, afferma che sono partigiane, senza saperlo, anche quelle donne che, oltre ai tanti lavori faticosi di tutti i giorni, aggiungono il peso di portare avanti i lavori che prima erano dei loro mariti ora in guerra.
Una lettrice dice di aver provato tenerezza nel leggere certi aneddoti che le hanno ricordato le storie raccontate in famiglia. In particolare si riferisce alla parte in cui si parla di come le donne recuperassero tutti i materiali di scarto per ottenere cose ancora utili e ricorda di aver avuto anche lei una camicetta fatta con la seta di un paracadute.
Alcune scoprono di essere “ignoranti” rispetto alla storia raccontata, non sapevano tanti degli eventi, delle situazioni raccontate, altre sono felici di aver potuto, grazie a questa lettura, consolidare e strutturare le poche e frammentarie conoscenze che avevano sull'argomento.
Una lettrice arriva all'amara conclusione, condivisa da tutte, che le atrocità delle guerre passate non ci hanno insegnato niente e i tragici eventi bellici di questo ultimo periodo ne sono l'amara prova.
Una lettrice definisce il libro come “necessario”.
Un'altra lettrice si sofferma sulla scrittura definita cruda e priva di fronzoli, che non ha risparmiato niente al lettore. Esattamente quello che serviva, senza mai una parola di troppo. Questo le ha permesso di immedesimarsi in queste donne, di sentire sulla propria pelle tutte le sofferenze patite ma anche le loro piccole gioie e disillusioni.
Non mancano le considerazioni sulle violenze che queste donne hanno dovuto subire: fisicamente prima ed emotivamente dopo, costrette a tacere, a non avere neanche la consolazione di alleviare le sofferenze raccontando cosa era loro successo per debolezza dei propri compagni o per evitare il marchio di infamia della società.
Una lettrice condivide con le altre il fatto di aver sempre associato la Resistenza ai paesi toccati dalla linea Gotica anche perché, essendo bolognese, i racconti familiari sono sempre stati riferiti a quei posti. Questa lettrice si dice entusiasta di aver imparato tante cose sulla Resistenza in altre parti d'Italia. D'altra parte però, un'altra lettrice si dice dispiaciuta che la Resistenza al sud sia stata trattata a suo parere un po' frettolosamente.
L’autore
Nata nel 1977 a Milano, è scrittrice e storica. Laureata in filosofia PhD in storia, ricercatrice indipendente, è stata conduttrice radiofonica per la Rai e collabora con “Repubblica”. Si occupa di progetti didattici e formazione docenti sulla storia del terrorismo e degli anni Settanta. Nel 2009 pubblica il suo primo libro Come mi batte forte il tuo cuore (Einaudi) dedicato alla memoria del padre Walter, ucciso da un gruppo terroristico di estrema sinistra, che vince numerosi premi letterari. Nel 2011 per la sua attività giornalistica riceve il “Premiolino”. Nel 2013 esce Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita, sempre edito da Einaudi, nel 2016 La scuola salvata dai bambini (Rizzoli). Nel 2019 con Einaudi escono Piazza Fontana. Il processo impossibile e l’edizione aggiornata di Una stella incoronata di buio. Nel 2020 pubblica Giona nella collana “I libri della Bibbia” dell'editore Piemme. Nel 2022, sempre con Einaudi, La Resistenza delle donne, vincitore del Premio Campiello 2023, e nel 2023 Segreti e lacune. Le stragi tra servizi segreti, magistratura e governo. (fonte ibs.it)
Premi e riconoscimenti
Vincitore del Premio Campiello 2023.
Curiosità
Nel romanzo si parla anche della partigiana ozzanese Gina Negrini. Qui altri riferimenti in merito alla sua vita:
https://www.radioemiliaromagna.it/podcast/gina-negrini/
Libri di Gina Negrini: "Il sole nero", "Il nome sula pelle, "Nei panni dell'eroe".
Autore: Benedetta Tobagi
Anno di prima pubblicazione: 2022
Pagine: 376
In breve
Le donne furono protagoniste della Resistenza: prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. Una «metà della Storia» a lungo silenziata a cui Benedetta Tobagi ridà voce e volto, a partire dalle fotografie raccolte in decine di archivi. Ne viene fuori un inedito album di famiglia della Repubblica, in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. "La Resistenza delle donne" è dedicato «A tutte le antenate»: se fosse una mappa, alla fine ci sarebbe un grosso «Voi siete qui». Insieme alle domande: E tu, ora, cosa farai? Come raccoglierai questa eredità? "La Resistenza delle donne" è prima di tutto un libro di storie, di traiettorie esistenziali, di tragedie, di speranze e rinascite, di vite. Da quella della «brava moglie» che decide di imbracciare le armi per affermare un'identità che vada oltre le etichette, alla ragazza che cerca (e trova) il riscatto da un'esistenza di miseria e violenza, da chi nell'aiuto ai combattenti vive una sorta di inedita maternità, a chi nella guerra cerca vendetta e chi invece si sente impegnata in una «guerra alla guerra», dalle studentesse che si imbarcano in una grande avventura (inclusa un'inedita libertà nel vivere il proprio corpo e a volte persino il sesso), alle lavoratrici per cui la lotta al fascismo è la naturale prosecuzione della lotta di classe. Tobagi racconta queste storie facendo parlare le fotografie che ha incontrato in decine di archivi storici. Ne viene fuori quasi un album di famiglia della Repubblica, ma in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. Un libro che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile che fa muovere le vicende raccontate sullo sfondo dei problemi di oggi: qual è il ruolo delle donne, come affermare la propria identità in una società patriarcale, qual è l'intersezione tra libertà politiche, di classe e di genere, qual è il rapporto tra resistenza civile e armata, tra la scelta, o la necessità, di combattere e il desiderio di pace? (fonte ibs.it)
Discussione
Il libro è stato apprezzato in maniera unanime, seppur qualcuno ha riscontrato qualche difficoltà nella lettura.
In particolare è stata apprezzata l'accuratezza della ricerca archivistica in particolare quella fotografica che ci ha restituito delle donne vere, delle figure reali, non fantasmi di carta.
Tutte hanno trovato particolarmente interessante la considerazione portata alla nostra attenzione dall'autrice sul fatto che le donne sono state le vere volontarie della Resistenza e quindi dovremmo tributar loro un doppio merito rispetto agli uomini. E' soprattutto per questo che è così triste che da subito, già dalle sfilate per festeggiare la liberazione le donne siano dovute tornare ai ruoli marginali a cui erano state obbligate fino ad allora.
Il patriarcato, esacerbato dal regime, in realtà permeava tutta la società dell'epoca ed era un retaggio da cui era tanto difficile staccarsi. Immancabilmente pensiamo all'attualità dato che il patriarcato è un tema tanto ricorrente nei mezzi di informazione anche in considerazione del recente successo del film di Paola Cortellesi “C'è ancora domani” ed alla quantità di femminicidi che accadono nel nostro paese.
Questo fa riflettere sul fatto che non occorre mai dare per scontate le libertà conquistate.
Molte lettrici confidano di aver fatto molta difficoltà nella parte iniziale del libro perché sembra essere distaccata, cronachistica, meno appassionante.
Poi piano piano la storia prende vita, ci si immerge completamente nelle vite di queste donne e il senso di partecipazione è inevitabile.
La modalità di narrazione sembra quasi seguire il corso delle vicende delle donne nella Resistenza. Se dapprima il coinvolgimento nella Resistenza è collegato al ruolo classico della donna nella società, il maternage, successivamente le donne prendono consapevolezza delle loro capacità e il coinvolgimento aumenta fino ad arrivare (almeno alcune) ad imbracciare le armi e creare gruppi organizzati. Quindi la narrazione parte dapprima in maniera tiepida fino ad essere via via sempre più coinvolgente. Una lettrice ricorda del dispiacere provato alla fine della lettura, avrebbe voluto continuasse ancora.
Ciò che ha colpito tutte è stata la varietà di anime della Resistenza al femminile: ognuna a modo suo ha potuto partecipare. C'è chi vuole imbracciare le armi per essere come gli uomini, chi invece fa la guerra alla guerra e quindi le rifiuta totalmente, c'è chi riveste soldati disertori, chi sfama partigiani, chi dà loro riparo, chi trasporta in bicicletta messaggi e munizioni, chi seppellisce morti e dà loro un nome. C'è posto per tutte, ognuna con la propria sensibilità e le proprie doti. Una lettrice, ma il pensiero è condiviso, afferma che sono partigiane, senza saperlo, anche quelle donne che, oltre ai tanti lavori faticosi di tutti i giorni, aggiungono il peso di portare avanti i lavori che prima erano dei loro mariti ora in guerra.
Una lettrice dice di aver provato tenerezza nel leggere certi aneddoti che le hanno ricordato le storie raccontate in famiglia. In particolare si riferisce alla parte in cui si parla di come le donne recuperassero tutti i materiali di scarto per ottenere cose ancora utili e ricorda di aver avuto anche lei una camicetta fatta con la seta di un paracadute.
Alcune scoprono di essere “ignoranti” rispetto alla storia raccontata, non sapevano tanti degli eventi, delle situazioni raccontate, altre sono felici di aver potuto, grazie a questa lettura, consolidare e strutturare le poche e frammentarie conoscenze che avevano sull'argomento.
Una lettrice arriva all'amara conclusione, condivisa da tutte, che le atrocità delle guerre passate non ci hanno insegnato niente e i tragici eventi bellici di questo ultimo periodo ne sono l'amara prova.
Una lettrice definisce il libro come “necessario”.
Un'altra lettrice si sofferma sulla scrittura definita cruda e priva di fronzoli, che non ha risparmiato niente al lettore. Esattamente quello che serviva, senza mai una parola di troppo. Questo le ha permesso di immedesimarsi in queste donne, di sentire sulla propria pelle tutte le sofferenze patite ma anche le loro piccole gioie e disillusioni.
Non mancano le considerazioni sulle violenze che queste donne hanno dovuto subire: fisicamente prima ed emotivamente dopo, costrette a tacere, a non avere neanche la consolazione di alleviare le sofferenze raccontando cosa era loro successo per debolezza dei propri compagni o per evitare il marchio di infamia della società.
Una lettrice condivide con le altre il fatto di aver sempre associato la Resistenza ai paesi toccati dalla linea Gotica anche perché, essendo bolognese, i racconti familiari sono sempre stati riferiti a quei posti. Questa lettrice si dice entusiasta di aver imparato tante cose sulla Resistenza in altre parti d'Italia. D'altra parte però, un'altra lettrice si dice dispiaciuta che la Resistenza al sud sia stata trattata a suo parere un po' frettolosamente.
L’autore
Nata nel 1977 a Milano, è scrittrice e storica. Laureata in filosofia PhD in storia, ricercatrice indipendente, è stata conduttrice radiofonica per la Rai e collabora con “Repubblica”. Si occupa di progetti didattici e formazione docenti sulla storia del terrorismo e degli anni Settanta. Nel 2009 pubblica il suo primo libro Come mi batte forte il tuo cuore (Einaudi) dedicato alla memoria del padre Walter, ucciso da un gruppo terroristico di estrema sinistra, che vince numerosi premi letterari. Nel 2011 per la sua attività giornalistica riceve il “Premiolino”. Nel 2013 esce Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita, sempre edito da Einaudi, nel 2016 La scuola salvata dai bambini (Rizzoli). Nel 2019 con Einaudi escono Piazza Fontana. Il processo impossibile e l’edizione aggiornata di Una stella incoronata di buio. Nel 2020 pubblica Giona nella collana “I libri della Bibbia” dell'editore Piemme. Nel 2022, sempre con Einaudi, La Resistenza delle donne, vincitore del Premio Campiello 2023, e nel 2023 Segreti e lacune. Le stragi tra servizi segreti, magistratura e governo. (fonte ibs.it)
Premi e riconoscimenti
Vincitore del Premio Campiello 2023.
Curiosità
Nel romanzo si parla anche della partigiana ozzanese Gina Negrini. Qui altri riferimenti in merito alla sua vita:
https://www.radioemiliaromagna.it/podcast/gina-negrini/
Libri di Gina Negrini: "Il sole nero", "Il nome sula pelle, "Nei panni dell'eroe".