19 gennaio 2023 - “Fior di cotone” di Paolo Casadio
Titolo: Fiordicotone
Autore: Paolo Casadio
Anno di prima pubblicazione: 2022
Pagine: 272
In breve
Nel giugno del 1945 Alma, ebrea, ritorna da Auschwitz a Lugo di Romagna. Di tutta la famiglia è l'unica sopravvissuta al lager: la sua bellezza l'ha salvata, ma anche condannata alla vergogna e alla colpa. L'unico motivo che la tiene salda è ritrovare la figlia Velia, una bimba di cinque anni detta Fiordicotone, nascosta da uno sconosciuto al momento dell'arresto. Il lungo viaggio di ritorno di Alma si dipana dalla Polonia alla Romagna passando per la Svizzera. L'ingresso in Italia svela un Paese devastato dal conflitto e dalle contraddizioni successive alla fine della guerra. A Lugo Alma non trova più nessuno della comunità ebraica, e anche la sua casa è stata sequestrata e venduta. Un intraprendente parroco, un truffatore redento e un maresciallo dei carabinieri tormentato dai rimorsi l'accompagnano nella ricerca di Fiordicotone. È la storia di una madre che cerca disperatamente sua figlia, una donna che tenta di ritrovare la propria identità; un romanzo che racconta il rientro dai campi di sterminio dei deportati italiani, un tuffo nell'Italia appena liberata.(fonte ibs.it)
Discussione
Le lettrici sono concordi sul fatto che la lettura sia stata meno cruda e meno emotivamente pesante del previsto perché, invece di soffermarsi sulla vita all'interno del campo di concentramento, il libro si concentra soprattutto sul dopo, sul rientro dei reduci alla vita precedente. La maggior parte delle lettrici ha trovato la scrittura molto delicata e la descrizione della confusione di persone, merci e storie creato all'indomani della fine della seconda guerra mondiale molto interessante così come la descrizione dello straniamento dei reduci che pensavano di non essere creduti.
Molte evidenziano la quantità dei bei personaggi presenti nella storia, ad esempio il maresciallo Donadio, don Briscola e Gabulini.
Le poche critiche riguardano, invece, la protagonista che ad alcuni sembra troppo fredda, e Fiordicotone che sembra poco credibile come bambina. La sua voce sembra quella di una vecchietta invece che di una bambina. Altre hanno trovato l'autore poco efficace nel descrivere delle esperienze prettamente femminili come lo stupro e la maternità.
Una lettrice evidenzia che viene quasi del tutto ignorato il tema della sofferenza e del dolore patito da Alma nel bordello del campo.
L’autore
Nato a Ravenna nel 1955, figlio di una generazione cui i genitori non insegnavano il dialetto, s'interessa da anni alla lingua e ai racconti della sua terra. Esordisce come coautore con il romanzo Alan Sagrot (Il Maestrale, 2012). La quarta estate (Piemme 2015; premio “Francesco Serantini” 2017; premio speciale opera prima “Cinque Terre-Golfo dei Poeti 2016”), ambientato a Marina di Ravenna nel 1943, è il suo primo romanzo come autore singolo, cui segue Il bambino del treno (Piemme 2018). (fonte ibs.it)
Autore: Paolo Casadio
Anno di prima pubblicazione: 2022
Pagine: 272
In breve
Nel giugno del 1945 Alma, ebrea, ritorna da Auschwitz a Lugo di Romagna. Di tutta la famiglia è l'unica sopravvissuta al lager: la sua bellezza l'ha salvata, ma anche condannata alla vergogna e alla colpa. L'unico motivo che la tiene salda è ritrovare la figlia Velia, una bimba di cinque anni detta Fiordicotone, nascosta da uno sconosciuto al momento dell'arresto. Il lungo viaggio di ritorno di Alma si dipana dalla Polonia alla Romagna passando per la Svizzera. L'ingresso in Italia svela un Paese devastato dal conflitto e dalle contraddizioni successive alla fine della guerra. A Lugo Alma non trova più nessuno della comunità ebraica, e anche la sua casa è stata sequestrata e venduta. Un intraprendente parroco, un truffatore redento e un maresciallo dei carabinieri tormentato dai rimorsi l'accompagnano nella ricerca di Fiordicotone. È la storia di una madre che cerca disperatamente sua figlia, una donna che tenta di ritrovare la propria identità; un romanzo che racconta il rientro dai campi di sterminio dei deportati italiani, un tuffo nell'Italia appena liberata.(fonte ibs.it)
Discussione
Le lettrici sono concordi sul fatto che la lettura sia stata meno cruda e meno emotivamente pesante del previsto perché, invece di soffermarsi sulla vita all'interno del campo di concentramento, il libro si concentra soprattutto sul dopo, sul rientro dei reduci alla vita precedente. La maggior parte delle lettrici ha trovato la scrittura molto delicata e la descrizione della confusione di persone, merci e storie creato all'indomani della fine della seconda guerra mondiale molto interessante così come la descrizione dello straniamento dei reduci che pensavano di non essere creduti.
Molte evidenziano la quantità dei bei personaggi presenti nella storia, ad esempio il maresciallo Donadio, don Briscola e Gabulini.
Le poche critiche riguardano, invece, la protagonista che ad alcuni sembra troppo fredda, e Fiordicotone che sembra poco credibile come bambina. La sua voce sembra quella di una vecchietta invece che di una bambina. Altre hanno trovato l'autore poco efficace nel descrivere delle esperienze prettamente femminili come lo stupro e la maternità.
Una lettrice evidenzia che viene quasi del tutto ignorato il tema della sofferenza e del dolore patito da Alma nel bordello del campo.
L’autore
Nato a Ravenna nel 1955, figlio di una generazione cui i genitori non insegnavano il dialetto, s'interessa da anni alla lingua e ai racconti della sua terra. Esordisce come coautore con il romanzo Alan Sagrot (Il Maestrale, 2012). La quarta estate (Piemme 2015; premio “Francesco Serantini” 2017; premio speciale opera prima “Cinque Terre-Golfo dei Poeti 2016”), ambientato a Marina di Ravenna nel 1943, è il suo primo romanzo come autore singolo, cui segue Il bambino del treno (Piemme 2018). (fonte ibs.it)