19 giugno 2014 - "Eredità" di Lilli Gruber
Titolo: Eredità
Sottotitolo: Una storia della mia famiglia tra l'Impero e il fascismo
Autore: Lilli Gruber
Anno di pubblicazione: 2012
Casa Editrice: Rizzoli (Collana "Saggi")
Pagine 360
Trama
È il novembre del 1918, e il mondo di Rosa Tiefenthaler è andato in frantumi. L'Impero austroungarico in cui è nata e vissuta non esiste più e ora la sua terra , il Sudtirolo, è passata all'Italia. In pochi anni l'avvento del fascismo cambia il suo destino. Cominciano persecuzioni per lei e per la sua famiglia, colpevoli di voler difendere la loro lingua e la loro identità: saranno arrestati, incarcerati, mandati al confino. E Rosa assiste impotente al naufragio di tutte le sue certezze. Nel frattempo la pericolosa ideologia di Hitler si affaccia sulla scena europea e Rosa non potrà impedire che la figlia minore Hella ne resti affascinata. Rosa presto dovrà affrontare la scelta impossibile tra l'oppressione e l'esilio. Nata austriaca, vissuta sotto l'Italia, morta all'ombra del Reich, Rosa è il simbolo dei tormenti di una terra di confine. L’Autrice, bisnipote della protagonista Rosa, ha preso spunto dal ritrovamento del diario per effettuare le ricerche che hanno portato alla stesura di questo libro.
Discussione
Tra chi non ha amato particolarmente il libro, si evidenzia che la narrazione è troppo giornalistica, certo supportata da una ricerca molto accurata, ma senza coinvolgimenti. Questa "freddezza" non ha coinvolto un lettore in particolare che quindi non è riuscito a terminare il libro.
Alcuni sostengono sia troppo decisa la critica verso gli italiani.
Chi, invece, ha apprezzato il libro, sottolinea l'importanza di ricordare eventi che troppo a lungo sono stati ignorati. La storia di parte italiana ci ha cresciuto facendoci vedere il lato positivo della “liberazione di Trento e Trieste” o l'annessione del Sud Tirolo al Regno d'Italia, ma le modifiche dei confini sono positive per alcuni e negative per altri. É importante conoscere un punto di vista diverso. Il messaggio del libro è considerato molto attuale, fa ricordare al lettore che non troppo tempo fa le divisioni in Europa hanno portato a dei disastri di portata mondiale. Quindi è importante ricordare che l'Europa unita è un'istituzione fondamentale da difendere.
Alcuni apprezzano il fatto che l’autrice sia stata rigorosa, anche di fronte alle discutibili scelte di qualche membro della sua famiglia. Il percorso dell'autrice per conoscere le proprie origini, i propri avi, cosa hanno fatto, come hanno vissuto fa riflettere su quanto sia importante conoscere il proprio passato per poter costruitre la propria identità personale.
L'autore
Lilli (Dietlinde) Gruber nasce a Bolzano nel 1957 e comincia la sua carriera come giornalista sia televisiva sia della carta stampata.
Nel 2004 si candida con la coalizione "Uniti nell'Ulivo" alle elezioni per il Parlamento europeo e viene eletta. Nel 2008 annuncia la conclusione dell'esperienza di «giornalista prestata alla politica», con una lettera agli elettori. Dal 2008 conduce il programma "Otto e mezzo" su La7.
E' autrice di numerosi libri, frutto soprattutto delle sue esperienze come inviata all'estero. Ricordiamo ad esempio "Quei giorni a Berlino" (1990),
"I miei Giorni a Baghdad" (2003), "America anno zero - Viaggio in una nazione in guerra con se stessa" (2006).
Sottotitolo: Una storia della mia famiglia tra l'Impero e il fascismo
Autore: Lilli Gruber
Anno di pubblicazione: 2012
Casa Editrice: Rizzoli (Collana "Saggi")
Pagine 360
Trama
È il novembre del 1918, e il mondo di Rosa Tiefenthaler è andato in frantumi. L'Impero austroungarico in cui è nata e vissuta non esiste più e ora la sua terra , il Sudtirolo, è passata all'Italia. In pochi anni l'avvento del fascismo cambia il suo destino. Cominciano persecuzioni per lei e per la sua famiglia, colpevoli di voler difendere la loro lingua e la loro identità: saranno arrestati, incarcerati, mandati al confino. E Rosa assiste impotente al naufragio di tutte le sue certezze. Nel frattempo la pericolosa ideologia di Hitler si affaccia sulla scena europea e Rosa non potrà impedire che la figlia minore Hella ne resti affascinata. Rosa presto dovrà affrontare la scelta impossibile tra l'oppressione e l'esilio. Nata austriaca, vissuta sotto l'Italia, morta all'ombra del Reich, Rosa è il simbolo dei tormenti di una terra di confine. L’Autrice, bisnipote della protagonista Rosa, ha preso spunto dal ritrovamento del diario per effettuare le ricerche che hanno portato alla stesura di questo libro.
Discussione
Tra chi non ha amato particolarmente il libro, si evidenzia che la narrazione è troppo giornalistica, certo supportata da una ricerca molto accurata, ma senza coinvolgimenti. Questa "freddezza" non ha coinvolto un lettore in particolare che quindi non è riuscito a terminare il libro.
Alcuni sostengono sia troppo decisa la critica verso gli italiani.
Chi, invece, ha apprezzato il libro, sottolinea l'importanza di ricordare eventi che troppo a lungo sono stati ignorati. La storia di parte italiana ci ha cresciuto facendoci vedere il lato positivo della “liberazione di Trento e Trieste” o l'annessione del Sud Tirolo al Regno d'Italia, ma le modifiche dei confini sono positive per alcuni e negative per altri. É importante conoscere un punto di vista diverso. Il messaggio del libro è considerato molto attuale, fa ricordare al lettore che non troppo tempo fa le divisioni in Europa hanno portato a dei disastri di portata mondiale. Quindi è importante ricordare che l'Europa unita è un'istituzione fondamentale da difendere.
Alcuni apprezzano il fatto che l’autrice sia stata rigorosa, anche di fronte alle discutibili scelte di qualche membro della sua famiglia. Il percorso dell'autrice per conoscere le proprie origini, i propri avi, cosa hanno fatto, come hanno vissuto fa riflettere su quanto sia importante conoscere il proprio passato per poter costruitre la propria identità personale.
L'autore
Lilli (Dietlinde) Gruber nasce a Bolzano nel 1957 e comincia la sua carriera come giornalista sia televisiva sia della carta stampata.
Nel 2004 si candida con la coalizione "Uniti nell'Ulivo" alle elezioni per il Parlamento europeo e viene eletta. Nel 2008 annuncia la conclusione dell'esperienza di «giornalista prestata alla politica», con una lettera agli elettori. Dal 2008 conduce il programma "Otto e mezzo" su La7.
E' autrice di numerosi libri, frutto soprattutto delle sue esperienze come inviata all'estero. Ricordiamo ad esempio "Quei giorni a Berlino" (1990),
"I miei Giorni a Baghdad" (2003), "America anno zero - Viaggio in una nazione in guerra con se stessa" (2006).