19 novembre 2015 - "Stirpe" di Marcello Fois
Titolo: Stirpe
Autore: Marcello Fois
Anno di prima pubblicazione: 2009
Pagine: 240
In breve
È il 1889 siamo a Nuoro. Michele Angelo e Mercede sono poco più che ragazzini quando s'incontrano per la prima volta, ma si riconoscono subito. Quel rapido sguardo che si scambiano è una promessa silenziosa che li condurrà dritti al matrimonio, e che negli anni verrà rinnovata a ogni nascita. Dopo Pietro e Paolo, i gemelli, arriveranno Gavino, Luigi Ippolito e Marianna. La stirpe dei Chironi s'irrobustisce e Michele Angelo si spezza la schiena in officina per garantire prosperità alla sua famiglia. Ma "la felicità non piace a nessuno che non ce l'abbia", e infatti quei Chironi venuti su dal nulla, così fortunati, sono sulla bocca di tutti. È l'inizio della stagione terribile: i gemelli vengono trovati morti, mentre la prima Guerra Mondiale raggiunge anche Nuoro, e bussa alla porta di casa Chironi proprio quando Gavino e Luigi Ippolito - taciturno e riflessivo il primo, deciso e appassionato il secondo - sono in età per essere arruolati.
Discussione
La maggior parte dei lettori ha evidenziato la grande quantità di eventi tragici che travolge la famiglia Chironi e che quindi pervade il romanzo. Alcuni non sono riusciti a superare questa triste impressione e per questo non hanno apprezzato totalmente il romanzo.
Le digressioni sulle storie degli ascendenti spagnoli della famiglia Chironi hanno annoiato i più e interessato solo pochi.
La visione più volte espressa nel romanzo secondo la quale tutto ciò che di buono la vita ti regala poi ti viene richiesto in termini di sofferenze in misura due volte maggiore ha reso ad alcuni la lettura difficoltosa o semplicemente ha intristito i più.
Superando l'aspetto tragico delle vicende, però, molti hanno potuto apprezzare la descrizione di un modo di vivere che non è più il nostro, il ruolo centrale della famiglia e delle proprie origini, che ad una lettrice ha ricordato "Cent'anni di solitudine" di Marquez, la delicatezza della descrizione della storia d'amore tra Mercede e Michele Angelo, la forza soprattutto delle protagoniste femminili, la caratterizzazione dei personaggi che seppur apparentemente vinti hanno sempre il coraggio di andare avanti, la corrente affettiva molto forte che pervade il romanzo e l'interessante descrizione del passaggio dalla civiltà contadina alla modernità. Sembra ad alcuni un vero e riuscito affresco storico di luoghi e di sentimenti.
Per quello che riguarda la scrittura, è apprezzato da molti l'uso della aggettivazione, con la quale l'autore riesce subito con pennellate decise e forti a far vivere al lettore non solo le sensazioni ma anche i colori, i sapori, i profumi dell'ambiente e del momento descritto.
Una lettrice evidenzia che l'uso moderato del sardo all'interno della narrazione non la appesantisce, piuttosto la arricchisce.
Un'altra lettrice evidenzia come la Sardegna venga descritta in maniera molto poetica e con l'amore che solo chi ci è nato ma ne è lontano può provare.
Note:
Il romanzo discusso è il primo capitolo di una trilogia della famiglia Chironi.
Gli altri romanzi che compongono la trilogia sono:
L'autore
Marcello Fois (Nuoro, 1960) è uno scrittore, commediografo e sceneggiatore italiano.
Dopo la laurea in italianistica presso l'Università di Bologna pubblica il suo primo romanzo "Ferro Recente". Vince nel 1992 il premio Calvino con "Picta", nel 1997 riceve il Premio Dessì con "Nulla".
Con "Sempre caro" (primo romanzo di una trilogia proseguita con "Sangue dal cielo" e "L'altro mondo") nel 1998 vince il Premio Scerbanenco. Con "Dura madre", invece, vince nel 2002 il Premio Fedeli e nel 2007 riceve il Premio Lama e trama alla carriera.
Oltre che alla narrativa, Fois si dedica anche alla sceneggiatura, sia televisiva ("Distretto di polizia", "L'ultima frontiera") che cinematografica ("Ilaria Alpi. Il più crudele dei giorni"), e al teatro.
Ha scritto anche un libretto operistico tratto dal romanzo di Valerio Evangelisti Tanit.
Con Giulio Angioni e Giorgio Todde è fra i fondatori del festival letterario "L'isola delle storie di Gavoi". È un esponente della "nuova letteratura sarda".
Autore: Marcello Fois
Anno di prima pubblicazione: 2009
Pagine: 240
In breve
È il 1889 siamo a Nuoro. Michele Angelo e Mercede sono poco più che ragazzini quando s'incontrano per la prima volta, ma si riconoscono subito. Quel rapido sguardo che si scambiano è una promessa silenziosa che li condurrà dritti al matrimonio, e che negli anni verrà rinnovata a ogni nascita. Dopo Pietro e Paolo, i gemelli, arriveranno Gavino, Luigi Ippolito e Marianna. La stirpe dei Chironi s'irrobustisce e Michele Angelo si spezza la schiena in officina per garantire prosperità alla sua famiglia. Ma "la felicità non piace a nessuno che non ce l'abbia", e infatti quei Chironi venuti su dal nulla, così fortunati, sono sulla bocca di tutti. È l'inizio della stagione terribile: i gemelli vengono trovati morti, mentre la prima Guerra Mondiale raggiunge anche Nuoro, e bussa alla porta di casa Chironi proprio quando Gavino e Luigi Ippolito - taciturno e riflessivo il primo, deciso e appassionato il secondo - sono in età per essere arruolati.
Discussione
La maggior parte dei lettori ha evidenziato la grande quantità di eventi tragici che travolge la famiglia Chironi e che quindi pervade il romanzo. Alcuni non sono riusciti a superare questa triste impressione e per questo non hanno apprezzato totalmente il romanzo.
Le digressioni sulle storie degli ascendenti spagnoli della famiglia Chironi hanno annoiato i più e interessato solo pochi.
La visione più volte espressa nel romanzo secondo la quale tutto ciò che di buono la vita ti regala poi ti viene richiesto in termini di sofferenze in misura due volte maggiore ha reso ad alcuni la lettura difficoltosa o semplicemente ha intristito i più.
Superando l'aspetto tragico delle vicende, però, molti hanno potuto apprezzare la descrizione di un modo di vivere che non è più il nostro, il ruolo centrale della famiglia e delle proprie origini, che ad una lettrice ha ricordato "Cent'anni di solitudine" di Marquez, la delicatezza della descrizione della storia d'amore tra Mercede e Michele Angelo, la forza soprattutto delle protagoniste femminili, la caratterizzazione dei personaggi che seppur apparentemente vinti hanno sempre il coraggio di andare avanti, la corrente affettiva molto forte che pervade il romanzo e l'interessante descrizione del passaggio dalla civiltà contadina alla modernità. Sembra ad alcuni un vero e riuscito affresco storico di luoghi e di sentimenti.
Per quello che riguarda la scrittura, è apprezzato da molti l'uso della aggettivazione, con la quale l'autore riesce subito con pennellate decise e forti a far vivere al lettore non solo le sensazioni ma anche i colori, i sapori, i profumi dell'ambiente e del momento descritto.
Una lettrice evidenzia che l'uso moderato del sardo all'interno della narrazione non la appesantisce, piuttosto la arricchisce.
Un'altra lettrice evidenzia come la Sardegna venga descritta in maniera molto poetica e con l'amore che solo chi ci è nato ma ne è lontano può provare.
Note:
Il romanzo discusso è il primo capitolo di una trilogia della famiglia Chironi.
Gli altri romanzi che compongono la trilogia sono:
- Il tempo di mezzo
- Luce perfetta
L'autore
Marcello Fois (Nuoro, 1960) è uno scrittore, commediografo e sceneggiatore italiano.
Dopo la laurea in italianistica presso l'Università di Bologna pubblica il suo primo romanzo "Ferro Recente". Vince nel 1992 il premio Calvino con "Picta", nel 1997 riceve il Premio Dessì con "Nulla".
Con "Sempre caro" (primo romanzo di una trilogia proseguita con "Sangue dal cielo" e "L'altro mondo") nel 1998 vince il Premio Scerbanenco. Con "Dura madre", invece, vince nel 2002 il Premio Fedeli e nel 2007 riceve il Premio Lama e trama alla carriera.
Oltre che alla narrativa, Fois si dedica anche alla sceneggiatura, sia televisiva ("Distretto di polizia", "L'ultima frontiera") che cinematografica ("Ilaria Alpi. Il più crudele dei giorni"), e al teatro.
Ha scritto anche un libretto operistico tratto dal romanzo di Valerio Evangelisti Tanit.
Con Giulio Angioni e Giorgio Todde è fra i fondatori del festival letterario "L'isola delle storie di Gavoi". È un esponente della "nuova letteratura sarda".