19 settembre 2013 - "La vita accanto" di Mariapia Veladiano
Titolo: La vita accanto
Autore: Mariapia Veladiano
Anno di pubblicazione: 2011
Casa Editrice: Einaudi - Stile libero Big
Pagine 172
ISBN 9788806205980
Premi e riconoscimenti: Premio Calvino 2010. Finalista al Premio Strega nel 2011 (secondo classificato), Premio Alabarda d'oro città di Trieste come miglior romanzo nel 2011.
Trama
Rebecca è una bimba prima, un'adolescente e donna poi, brutta, irrimediabilmente brutta.
Pur essendo circondata da adulti che non sono in grado di sorreggerla emotivamente e di guidarla (la madre la rifiuta alla nascita, il padre non vorrebbe farla uscire di casa per evitargli il dolore del confronto con gli altri) e da compagni di scuola che la ignorano o la rifiutano non comprendendo la sua diversità, Rebecca riuscirà a costruirsi tutta una serie di relazioni sane (con la governante Maddalena, con la grassa e vitalissima compagna di scuola Lucilla, con l'anziana e sopra le righe signora de Lellis) e a coltivare il suo grande talento.
Sullo sfondo una città di provincia, Vicenza, con il suo pettegolezzo a volte neanche troppo sussurrato.
Discussione
Tutti sono concordi con la raffinatezza e la poeticità della scrittura ("Ogni parola è un mondo"), attraverso la quale l'autrice riesce a trattare con leggerezza anche un tema così delicato. L'autrice riesce sempre ad utilizzare parole appropriate e mai troppo pesanti per affrontare anche così grandi dolori e riesce con pochi ma pregnanti tratti a definire l'interiorità dei personaggi.
Colpisce tutti il processo di crescita, maturazione e riscatto di Rebecca. Nonostante sia cresciuta in una famiglia in cui al volersi bene non corrisponde la capacità di aiutarsi, sorreggersi nelle difficoltà, Rebecca riesce a superare il proprio trauma, a crearsi tutta una serie di legami felici che la aiuteranno nel difficile processo di crescita e le permetteranno di capire i dolori non superati della sua famiglia.
Seppur unanime il giudizio positivo sul romanzo, ci sono cose che non convincono alcuni.
Sembrano veramente troppi i dolori e le negatività che sono state caricate su questa famiglia cosicché la trama perde un po' di forza. Inoltre, insistere così tanto sulla bruttezza fisica reale e non percepita dalla protagonista, senza aver dato una descrizione più precisa, potrebbe, a volte, far distrarre dal senso profondo di quando è narrato.
E' comunque un libro che si lascia leggere molto bene e che, relativamente alla sensibilità personale, cattura e colpisce.
L'autore
Mariapia Veladiano ha frequentato il liceo classico Antonio Pigafetta di Vicenza, si è laureata in Filosofia a Padova e in Teologia fondamentale a Roma. Ha insegnato lettere presso l'Istituto d'Istruzione Superiore Giovanni Antonio Remondini. Scrive regolarmente per "La Repubblica". A ottobre 2012 ha pubblicato, sempre per Einaudi, il suo secondo romanzo, "Il tempo è un dio breve".
Autore: Mariapia Veladiano
Anno di pubblicazione: 2011
Casa Editrice: Einaudi - Stile libero Big
Pagine 172
ISBN 9788806205980
Premi e riconoscimenti: Premio Calvino 2010. Finalista al Premio Strega nel 2011 (secondo classificato), Premio Alabarda d'oro città di Trieste come miglior romanzo nel 2011.
Trama
Rebecca è una bimba prima, un'adolescente e donna poi, brutta, irrimediabilmente brutta.
Pur essendo circondata da adulti che non sono in grado di sorreggerla emotivamente e di guidarla (la madre la rifiuta alla nascita, il padre non vorrebbe farla uscire di casa per evitargli il dolore del confronto con gli altri) e da compagni di scuola che la ignorano o la rifiutano non comprendendo la sua diversità, Rebecca riuscirà a costruirsi tutta una serie di relazioni sane (con la governante Maddalena, con la grassa e vitalissima compagna di scuola Lucilla, con l'anziana e sopra le righe signora de Lellis) e a coltivare il suo grande talento.
Sullo sfondo una città di provincia, Vicenza, con il suo pettegolezzo a volte neanche troppo sussurrato.
Discussione
Tutti sono concordi con la raffinatezza e la poeticità della scrittura ("Ogni parola è un mondo"), attraverso la quale l'autrice riesce a trattare con leggerezza anche un tema così delicato. L'autrice riesce sempre ad utilizzare parole appropriate e mai troppo pesanti per affrontare anche così grandi dolori e riesce con pochi ma pregnanti tratti a definire l'interiorità dei personaggi.
Colpisce tutti il processo di crescita, maturazione e riscatto di Rebecca. Nonostante sia cresciuta in una famiglia in cui al volersi bene non corrisponde la capacità di aiutarsi, sorreggersi nelle difficoltà, Rebecca riesce a superare il proprio trauma, a crearsi tutta una serie di legami felici che la aiuteranno nel difficile processo di crescita e le permetteranno di capire i dolori non superati della sua famiglia.
Seppur unanime il giudizio positivo sul romanzo, ci sono cose che non convincono alcuni.
Sembrano veramente troppi i dolori e le negatività che sono state caricate su questa famiglia cosicché la trama perde un po' di forza. Inoltre, insistere così tanto sulla bruttezza fisica reale e non percepita dalla protagonista, senza aver dato una descrizione più precisa, potrebbe, a volte, far distrarre dal senso profondo di quando è narrato.
E' comunque un libro che si lascia leggere molto bene e che, relativamente alla sensibilità personale, cattura e colpisce.
L'autore
Mariapia Veladiano ha frequentato il liceo classico Antonio Pigafetta di Vicenza, si è laureata in Filosofia a Padova e in Teologia fondamentale a Roma. Ha insegnato lettere presso l'Istituto d'Istruzione Superiore Giovanni Antonio Remondini. Scrive regolarmente per "La Repubblica". A ottobre 2012 ha pubblicato, sempre per Einaudi, il suo secondo romanzo, "Il tempo è un dio breve".