20 ottobre 2016 - "Le cinque storie ferraresi" di Giorgio Bassani
Titolo: Le cinque storie ferraresi
Autore: Giorgio Bassani
Anno di prima pubblicazione: 1956
Pagine: 216
In breve
Questa splendida raccolta di racconti (Lida Mantovani, La passeggiata prima di cena, Una lapide in via Mazzini, Gli ultimi anni di Clelia Trotti e Una notte del ’43) valse a Giorgio Bassani il Premio Strega 1956. In comune le "cinque storie" hanno una sorta di dolente consapevolezza e l’ambientazione indimenticabile: Ferrara, cittadina di provincia che qui assurge a simbolo di un’intera nazione, avvolta dal pesante panneggio scuro del fascismo. Bassani ci porta nell'animo di questa gente, "per il resto, quasi sempre per bene": la ragazza madre Lida Mantovani; il dottor Elia Corcos in perenne scontro con la moglie; il sopravvissuto al lager Geo Josz; la vecchia socialista Clelia Trotti, lasciata morire in carcere...
Storie diverse eppure vicine, accomunate dalla difficoltà con la quale i protagonisti si adattano a una provincia italiana che da un lato consola, dall'altro respinge qualunque cosa non le sia propria. Persone comprese.
Discussione
I primi commenti sono prevalentemente negativi, in quanto la lettura è risultata difficile per il linguaggio antiquato e i periodi talmente lunghi e pieni di incisi da far perdere il filo.
Un'altra lettrice però sottolinea che, nonostante faccia fatica con il genere del racconto, questa particolare scrittura gli abbia permesso di entrare subito al centro della storia ed essere totalmente coinvolto. Gli incipit di tutti i racconti sono per lei memorabili.
Commentando i contenuti dei vari racconti, però, emergono molti aspetti positivi. Una lettrice evidenzia la vivida descrizione di persone e ambienti; un'altra sottolinea come il contesto storico sia permeato dal vissuto delle persone e come emerga l'animo umano nei suoi aspetti più negativi, come la cura degli interessi personali, l'autoassoluzione, la vigliaccheria.
Viene evidenziata la contrapposizione, nell'immediato dopoguerra, tra chi ricorda e chi desidera lasciarsi il passato alle spalle.
Soprattutto nei primi due racconti emerge una condizione femminile che spesso avevaun percorso prestabilito. Lo scopo era sempre il matrimonio nella maggior parte dei casi basato più sul benessere economico che sui sentimenti; emerge anche la distanza tra i vari ceti sociali. Alcune lettrici si chiedono se le donne fossero veramente così o se questa è la visione di tagliomaschile sulla realtà femminile?
Ferrara nella descrizione di Bassani è viva e pulsante ed è a tutti gli effetti una protagonista dei racconti, non è solamente lo sfondo sui cui si muovono i personaggi: Corso Giovecca, via Mazzini le mura che accolgono o escludono. Una lettrice sottolinea la bravura di Bassani nel raccogliere le voci di paese ("Una notte del'43" le impressioni sul matrimonio del Barilotti con la giovane Anna, le supposizioni sui motivi che spingono Geo Josz a dare uno schiaffo al conte Lionello Scocca) sembra quasi di essere lì presente ad ascoltare il cicaleccio all'angolo di una via, in un caffè, intorno al tavolo della cucina, nei salotti bene.
In sintesi, nonostante le difficoltà di lettura, questi racconti sono un grande affresco che è sì ambientato a Ferrara ma che poi si allarga all'Italia intera.
L'autore
Giorgio Bassani (Bologna, 1916 - Roma, 2000) trascorse l’infanzia e l’adolescenza a Ferrara, che resterà per sempre nel suo cuore e diventerà teatro delle sue creazioni letterarie. Partecipò alla Resistenza e, dopo la guerra, si dedicò alla vita culturale come narratore e poeta, ma anche consulente editoriale della casa editrice Feltrinelli e vicedirettore della Rai. Fra le sue opere, riedite da Feltrinelli: Il giardino dei Finzi-Contini, lo straordinario ciclo Il romanzo di Ferrara, che raggiunse la sua forma definitiva nel 1980 e comprende Cinque storie ferraresi. Dentro le mura, Gli occhiali d’oro,Il giardino dei Finzi-Contini, Dietro la porta, L’airone e L’odore del fieno. Feltrinelli ha pubblicato, inoltre, Racconti, diari, cronache. 1935-1956 (2014).
Premi e riconoscimenti
Premio Strega 1956