21 aprile 2022 - "Un ragazzo normale" di Lorenzo Marone
Titolo: Un ragazzo normale
Autore: Lorenzo Marone
Anno di prima pubblicazione: 2018
Pagine: 288
In breve
Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karate Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spiderman e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Morla, la tartaruga che vive sul grande balcone all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de «Il Mattino» che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel piccolo mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma il ricordo delle persone speciali e le loro piccole grandi azioni restano. (fonte ibs.it)
Discussione
Le lettrici si sono molto divise sui giudizi. Chi non ha amato il libro ha lamentato una scrittura noiosa, un ambiente piatto, la figura del protagonista troppo artificiosa, poco aderente alla realtà di un ragazzino della sua età soprattutto nella sua fiducia nell'esistenza dei supereroi.
Una lettrice afferma di non essere riuscita ad identificarsi ed è per questo che ha affrontato la lettura a fatica. Un'altra lettrice non ha apprezzato la critica aperta del protagonista nei confronti della famiglia. Alcune lettrici fanno notare, però, che è un classico di tutte le generazioni aspirare a migliorare la propria condizione.
Quello che colpisce tutti è la dignità della famiglia del protagonista che, nonostante le difficoltà economiche e culturali, è sempre presente e attenta nell'educazione dei figli.
Il romanzo ha fatto riflettere una lettrice sul modo di trattare, o meglio di evitare, i discorsi legati alla criminalità. Per la famiglia del protagonista è qualcosa di pericoloso di cui non parlare con i bambini.
Si ricorda anche lei che, quando era piccola, succedeva la stessa cosa in famiglia mentre oggi, dopo la morte dei giudici Falcone e Borsellino, è un discorso che si affronta con i bambini già nella scuola primaria.
Molti hanno apprezzato la leggerezza del racconto che riesce comunque ad arrivare al cuore senza essere drammatico.
Per alcune lettrici è la prima parte ad essere noiosa ma il romanzo si riscatta nella seconda.
Tutti concordano sul fatto che il finale sia efficace e per alcune addirittura commovente.
Gli estimatori del libro hanno apprezzato lo spaccato di vita vissuta, le tante situazioni familiari e culturali in cui sono riusciti a ritrovarsi.
Apprezzato è stato anche il modo di descrivere gli stati d'animo del protagonista in fase preadolescenziale: le prime cotte (delicatissima la descrizione della relazione tra il protagonista e la vicina di casa Viola), i conflitti, il sentirsi estraneo alla famiglia, incompreso fino a rifugiarsi nei libri per trovare conforto e uno spazio tutto per sé.
L’autore
Lorenzo Marone (1974) nasce a Napoli. Laureato in Giurisprudenza, esercita l'avvocatura per quasi dieci anni, mantenendo parallelamente un'intima attività di scrittore. Un giorno smette di fare l'avvocato, si trova un lavoro come impiegato in un'azienda privata e comincia a spedire i suoi racconti. Suoi sono i libri Daria (La gru, 2012), Novanta. Napoli in 90 storie vere ispirate alla Smorfia (Tullio Pironti, 2013), La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), Magari domani resto (Feltrinelli 2017), Cara Napoli (Feltrinelli 2018), Tutto sarà perfetto (Feltrinelli, 2019) e La donna degli alberi (Feltrinelli, 2020).
Di se stesso scrive: «Amo i cani e tutti gli animali, corro tre volte a settimana, ascolto musica in ogni momento del giorno, soprattutto di gruppi rock italiani semisconosciuti, leggo la sera a letto, in genere testi di autori contemporanei, ho difficoltà a lasciare un romanzo a metà, sono molto freddoloso, adoro il cinema e le persone curiose, mi fanno paura i ragni, e per prendere l’aereo mi devo imbottire di calmanti. Preferisco la birra al vino, il salato al dolce, il cioccolato fondente a quello al latte, e i cattivi rispetto ai finti buoni. Mi piacerebbe saper cucinare, ma sono una frana, come in ogni attività manuale. Però so farmi scrocchiare la schiena con un solo movimento».(fonte ibs.it)
Autore: Lorenzo Marone
Anno di prima pubblicazione: 2018
Pagine: 288
In breve
Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karate Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spiderman e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Morla, la tartaruga che vive sul grande balcone all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de «Il Mattino» che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel piccolo mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma il ricordo delle persone speciali e le loro piccole grandi azioni restano. (fonte ibs.it)
Discussione
Le lettrici si sono molto divise sui giudizi. Chi non ha amato il libro ha lamentato una scrittura noiosa, un ambiente piatto, la figura del protagonista troppo artificiosa, poco aderente alla realtà di un ragazzino della sua età soprattutto nella sua fiducia nell'esistenza dei supereroi.
Una lettrice afferma di non essere riuscita ad identificarsi ed è per questo che ha affrontato la lettura a fatica. Un'altra lettrice non ha apprezzato la critica aperta del protagonista nei confronti della famiglia. Alcune lettrici fanno notare, però, che è un classico di tutte le generazioni aspirare a migliorare la propria condizione.
Quello che colpisce tutti è la dignità della famiglia del protagonista che, nonostante le difficoltà economiche e culturali, è sempre presente e attenta nell'educazione dei figli.
Il romanzo ha fatto riflettere una lettrice sul modo di trattare, o meglio di evitare, i discorsi legati alla criminalità. Per la famiglia del protagonista è qualcosa di pericoloso di cui non parlare con i bambini.
Si ricorda anche lei che, quando era piccola, succedeva la stessa cosa in famiglia mentre oggi, dopo la morte dei giudici Falcone e Borsellino, è un discorso che si affronta con i bambini già nella scuola primaria.
Molti hanno apprezzato la leggerezza del racconto che riesce comunque ad arrivare al cuore senza essere drammatico.
Per alcune lettrici è la prima parte ad essere noiosa ma il romanzo si riscatta nella seconda.
Tutti concordano sul fatto che il finale sia efficace e per alcune addirittura commovente.
Gli estimatori del libro hanno apprezzato lo spaccato di vita vissuta, le tante situazioni familiari e culturali in cui sono riusciti a ritrovarsi.
Apprezzato è stato anche il modo di descrivere gli stati d'animo del protagonista in fase preadolescenziale: le prime cotte (delicatissima la descrizione della relazione tra il protagonista e la vicina di casa Viola), i conflitti, il sentirsi estraneo alla famiglia, incompreso fino a rifugiarsi nei libri per trovare conforto e uno spazio tutto per sé.
L’autore
Lorenzo Marone (1974) nasce a Napoli. Laureato in Giurisprudenza, esercita l'avvocatura per quasi dieci anni, mantenendo parallelamente un'intima attività di scrittore. Un giorno smette di fare l'avvocato, si trova un lavoro come impiegato in un'azienda privata e comincia a spedire i suoi racconti. Suoi sono i libri Daria (La gru, 2012), Novanta. Napoli in 90 storie vere ispirate alla Smorfia (Tullio Pironti, 2013), La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), Magari domani resto (Feltrinelli 2017), Cara Napoli (Feltrinelli 2018), Tutto sarà perfetto (Feltrinelli, 2019) e La donna degli alberi (Feltrinelli, 2020).
Di se stesso scrive: «Amo i cani e tutti gli animali, corro tre volte a settimana, ascolto musica in ogni momento del giorno, soprattutto di gruppi rock italiani semisconosciuti, leggo la sera a letto, in genere testi di autori contemporanei, ho difficoltà a lasciare un romanzo a metà, sono molto freddoloso, adoro il cinema e le persone curiose, mi fanno paura i ragni, e per prendere l’aereo mi devo imbottire di calmanti. Preferisco la birra al vino, il salato al dolce, il cioccolato fondente a quello al latte, e i cattivi rispetto ai finti buoni. Mi piacerebbe saper cucinare, ma sono una frana, come in ogni attività manuale. Però so farmi scrocchiare la schiena con un solo movimento».(fonte ibs.it)