21 dicembre 2017 - "Tokyo Blues" di Haruki Murakami
Titolo: Norwegian wood (in Italia è stato pubblicato anche come "Tokyo Blues")
Autore: Haruki Murakami
Anno di prima pubblicazione: 1987
Pagine: 379
In breve
Tokyo Blues è un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui. (fonte ibs.it)
Discussione
Il libro non è stato molto apprezzato dalle lettrici. In particolare se ne lamenta la mancanza di una vera e propria trama e la lentezza nella narrazione. Quest'ultima caratteristica ha annoiato i più ed ha spinto alcuni ad interrompere la lettura dopo poche pagine. Certo la scrittura è fluida e a tratti estremamente poetica, in particolare nelle belle pagine dedicate alla musica. Purtroppo, però, le frequenti scene di sesso descritte nei minimi dettagli e molto meccaniche disturbano alcune lettrici che non le trovano necessarie alla narrazione ma giustapposte e inutili.
Il romanzo funge comunque da interessante spunto di conversazione. Molti hanno notato che, nonostante sia ambientato nella Tokyo del '68, i giovani descritti nel romanzo soffrono certamente di un vago malessere ma non sono politicamente impegnati. I protagonisti sono fondamentalmente molto soli e le relazioni sembrano molto superficiali. Le figure genitoriali, sia quella materna sia quella paterna, sono sostanzialmente assenti nonostante i figli soffrano e alcuni siano spinti fino al suicidio.
Molti hanno criticato la scelta dell'autore di introdurre nella storia diversi suicidi senza mai spiegarne le motivazioni e in alcuni casi senza neanche farne un accenno.
Una lettrice fa notare come la descrizione dei personaggi susciti poca empatia. Per cui non le è stato possibile affezionarsi a nessuno e questo ha scoraggiato la lettura.
Un'altra lettrice, invece, ha sentito il protagonista molto affine alla se stessa adolescente: la sua continua paura di sbagliare, il suo desiderio di essere adulto ma allo stesso tempo di essere diverso da quegli adulti che lo circondano.
L'autore
Murakami Haruki è nato a Kyoto ed è cresciuto a Kobe. È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote e Salinger. Fin dal suo primo romanzo, "Ascolta la canzone del vento" del 1979, Murakami si è imposto sulla scena letteraria giapponese come uno scrittore di primo piano che non sembra appartenere alla tradizione nipponica.
Tra i numerosi premi ricordiamo il World Fantasy Award (2006), il Franz Kafka Prize (2006) e il Jerusalem Prize (2009). Lo scrittore giapponese è spesso indicato come uno dei favoriti all'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura. (fonte ibs.it)
Autore: Haruki Murakami
Anno di prima pubblicazione: 1987
Pagine: 379
In breve
Tokyo Blues è un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui. (fonte ibs.it)
Discussione
Il libro non è stato molto apprezzato dalle lettrici. In particolare se ne lamenta la mancanza di una vera e propria trama e la lentezza nella narrazione. Quest'ultima caratteristica ha annoiato i più ed ha spinto alcuni ad interrompere la lettura dopo poche pagine. Certo la scrittura è fluida e a tratti estremamente poetica, in particolare nelle belle pagine dedicate alla musica. Purtroppo, però, le frequenti scene di sesso descritte nei minimi dettagli e molto meccaniche disturbano alcune lettrici che non le trovano necessarie alla narrazione ma giustapposte e inutili.
Il romanzo funge comunque da interessante spunto di conversazione. Molti hanno notato che, nonostante sia ambientato nella Tokyo del '68, i giovani descritti nel romanzo soffrono certamente di un vago malessere ma non sono politicamente impegnati. I protagonisti sono fondamentalmente molto soli e le relazioni sembrano molto superficiali. Le figure genitoriali, sia quella materna sia quella paterna, sono sostanzialmente assenti nonostante i figli soffrano e alcuni siano spinti fino al suicidio.
Molti hanno criticato la scelta dell'autore di introdurre nella storia diversi suicidi senza mai spiegarne le motivazioni e in alcuni casi senza neanche farne un accenno.
Una lettrice fa notare come la descrizione dei personaggi susciti poca empatia. Per cui non le è stato possibile affezionarsi a nessuno e questo ha scoraggiato la lettura.
Un'altra lettrice, invece, ha sentito il protagonista molto affine alla se stessa adolescente: la sua continua paura di sbagliare, il suo desiderio di essere adulto ma allo stesso tempo di essere diverso da quegli adulti che lo circondano.
L'autore
Murakami Haruki è nato a Kyoto ed è cresciuto a Kobe. È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote e Salinger. Fin dal suo primo romanzo, "Ascolta la canzone del vento" del 1979, Murakami si è imposto sulla scena letteraria giapponese come uno scrittore di primo piano che non sembra appartenere alla tradizione nipponica.
Tra i numerosi premi ricordiamo il World Fantasy Award (2006), il Franz Kafka Prize (2006) e il Jerusalem Prize (2009). Lo scrittore giapponese è spesso indicato come uno dei favoriti all'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura. (fonte ibs.it)