21 marzo 2019 – “Gli anni” di Annie Ernaux
Titolo: Gli anni
Autore: Annie Ernaux
Anno di prima pubblicazione: 2008
Pagine: 276
In breve
Gli anni è un catalogo, tra privato e pubblico, di ciò che è successo tra il 1941 e i cosiddetti anni Zero. In Francia, nella vita dell’autrice, nel mondo. La guerra, l’inverno glaciale del ‘42, la Liberazione, il silenzio steso su Auschwitz, la ricostruzione, la scuola come alternativa alla distruzione, la ripresa, la scoperta del sesso, il benessere, la comparsa di una nuova società (“La società adesso aveva un nome, si chiamava Società dei consumi”), la ribalta degli oggetti e il desiderio di possederli prima ancora che di usarli. E ancora: l’Algeria, il Vietnam, il 68 (“Il primo anno del mondo”) la sinistra, il recupero del ‘noi’, il femminismo, l’aborto, la contraccezione, i genitori sempre più sbiaditi nelle foto di famiglia, la loro ottusa comprensione e l’incomprensione conseguente. Quindi: l’Aids, gli anni Ottanta, l’89 (“Il nuovo veniva dall’Est. Non si finiva più d’estasiarsi di quelle parole magiche, perestrojka e glasnost”). E poi: da figli diventare madri e padri di figli sempre più cresciuti, accompagnarli, pensarsi a loro vicini e poi di colpo cominciare a non capirli. Infine: sentirsi non capiti dai figli, capire troppo tardi i genitori lasciati a sbiadire nelle foto. Poi gli oggetti: la loro invasione, la messa in scacco di un’intera epoca con una lavatrice, le persone zittite con un televisore, il mondo tappato dagli auricolari di un walkman (“Con il walkman la musica penetrava per la prima volta il corpo, ci si poteva vivere dentro, murati dal mondo”), l’invasiva inconsistenza digitale, il telefonino (“Di tutte le novità il telefono cellulare era la più miracolosa, la più sconcertante”).
Discussione
La maggior parte delle lettrici non ha apprezzato il romanzo, lo ha trovato impegnativo perché molto ricco di immagini con una struttura del racconto che non è quella del romanzo classico. La lettura richiede attenzione e concentrazione ma non appassiona e lascia molta malinconia.
Alcune lettrici, invece, lo hanno apprezzato moltissimo perché si sono identificate nel racconto. E’ piaciuto il modo originale di narrare un’epoca, un pezzo di storia francese attraverso la storia personale dell’autrice. Il libro non è diviso in capitoli e gli eventi narrati si susseguono in un flusso continuo, proprio come la vita, quasi come un filo di emozioni positive e negative, dove l’utilizzo delle foto nella narrazione sembrano avere lo scopo di segnare il passaggio temporale degli eventi raccontati.
L’autrice
Annie Ernaux, nata a Lillebonne (Senna Marittima) nel 1940, è una delle voci più autorevoli del panorama culturale francese. Studiata e pubblicata in tutto il mondo, la sua opera è stata consacrata dall'editore Gallimard, che ne ha raccolto gli scritti principali in un unico volume nella prestigiosa collana Quarto. Nei suoi libri ha reinventato i modi e le possibilità dell’autobiografia, trasformando il racconto della propria vita in acuminato strumento di indagine sociale, politica ed esistenziale. Considerata un classico contemporaneo, è amata da generazioni di lettori e studenti. Della stessa autrice L’orma editore ha pubblicato Il posto, Gli anni, L’altra figlia e Memoria di ragazza.
Premi e riconoscimenti
Vincitore del Premio Strega Europeo 2016.
Autore: Annie Ernaux
Anno di prima pubblicazione: 2008
Pagine: 276
In breve
Gli anni è un catalogo, tra privato e pubblico, di ciò che è successo tra il 1941 e i cosiddetti anni Zero. In Francia, nella vita dell’autrice, nel mondo. La guerra, l’inverno glaciale del ‘42, la Liberazione, il silenzio steso su Auschwitz, la ricostruzione, la scuola come alternativa alla distruzione, la ripresa, la scoperta del sesso, il benessere, la comparsa di una nuova società (“La società adesso aveva un nome, si chiamava Società dei consumi”), la ribalta degli oggetti e il desiderio di possederli prima ancora che di usarli. E ancora: l’Algeria, il Vietnam, il 68 (“Il primo anno del mondo”) la sinistra, il recupero del ‘noi’, il femminismo, l’aborto, la contraccezione, i genitori sempre più sbiaditi nelle foto di famiglia, la loro ottusa comprensione e l’incomprensione conseguente. Quindi: l’Aids, gli anni Ottanta, l’89 (“Il nuovo veniva dall’Est. Non si finiva più d’estasiarsi di quelle parole magiche, perestrojka e glasnost”). E poi: da figli diventare madri e padri di figli sempre più cresciuti, accompagnarli, pensarsi a loro vicini e poi di colpo cominciare a non capirli. Infine: sentirsi non capiti dai figli, capire troppo tardi i genitori lasciati a sbiadire nelle foto. Poi gli oggetti: la loro invasione, la messa in scacco di un’intera epoca con una lavatrice, le persone zittite con un televisore, il mondo tappato dagli auricolari di un walkman (“Con il walkman la musica penetrava per la prima volta il corpo, ci si poteva vivere dentro, murati dal mondo”), l’invasiva inconsistenza digitale, il telefonino (“Di tutte le novità il telefono cellulare era la più miracolosa, la più sconcertante”).
Discussione
La maggior parte delle lettrici non ha apprezzato il romanzo, lo ha trovato impegnativo perché molto ricco di immagini con una struttura del racconto che non è quella del romanzo classico. La lettura richiede attenzione e concentrazione ma non appassiona e lascia molta malinconia.
Alcune lettrici, invece, lo hanno apprezzato moltissimo perché si sono identificate nel racconto. E’ piaciuto il modo originale di narrare un’epoca, un pezzo di storia francese attraverso la storia personale dell’autrice. Il libro non è diviso in capitoli e gli eventi narrati si susseguono in un flusso continuo, proprio come la vita, quasi come un filo di emozioni positive e negative, dove l’utilizzo delle foto nella narrazione sembrano avere lo scopo di segnare il passaggio temporale degli eventi raccontati.
L’autrice
Annie Ernaux, nata a Lillebonne (Senna Marittima) nel 1940, è una delle voci più autorevoli del panorama culturale francese. Studiata e pubblicata in tutto il mondo, la sua opera è stata consacrata dall'editore Gallimard, che ne ha raccolto gli scritti principali in un unico volume nella prestigiosa collana Quarto. Nei suoi libri ha reinventato i modi e le possibilità dell’autobiografia, trasformando il racconto della propria vita in acuminato strumento di indagine sociale, politica ed esistenziale. Considerata un classico contemporaneo, è amata da generazioni di lettori e studenti. Della stessa autrice L’orma editore ha pubblicato Il posto, Gli anni, L’altra figlia e Memoria di ragazza.
Premi e riconoscimenti
Vincitore del Premio Strega Europeo 2016.