22 settembre 2016 - "Accabadora" di Michela Murgia
Titolo: Accabadora
Autore: Michela Murgia
Anno di prima pubblicazione: 2009
Pagine: 164
In breve
Sorreni: Tzia Bonaria Urrai prende la piccola Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.
Discussione
Tutti i lettori concordano nell'attribuire al libro giudizi favorevoli. L'argomento trattato è certamente molto delicato e avrebbe potuto essere difficile da digerire ma la scrittura magistrale dell'autrice riesce ad essere leggera senza togliere spessore alla narrazione, narrazione che, per altro, tratta un argomento estremamente attuale che periodicamente ritorna all'attenzione dei media.
Alcuni hanno apprezzato in particolare l'ambientazione. Il paesino sardo immaginario di Soreni somiglia ad ogni altra piccola realtà della nostra penisola, dove tutti sanno tutto di tutti ma con la tacita consapevolezza che ci sono segreti che devono restare tali per non compromettere la convivenza comune.
Altri invece hanno apprezzato l'aura "magica" che si respira nell'ambientazione: l’ attaccamento alle tradizioni, la superstizione, il vedere la morte come parte della vita,i riti legati al momento del trapasso che hanno il potere di unire tutti nel comune dolore e che è di aiuto a superare il momento tragico.
Qualcuno osserva come sia diversa la rappresentazione delle figure femminili rispetto alle figure maschili del romanzo. Alcuni descrivono il romanzo come "femminile", nel senso che la parte attiva della trama, le azioni compiute, hanno come protagoniste le donne. Gli uomini, sia per motivi caratteriali che fisici che psicologici, si trovano tutti in una condizione passiva, di reazione più che di azione, come di incapacità di gestire le situazioni.
Alcuni hanno poco apprezzato la parte in cui Maria è a Torino, forse il cambio di ambiente nuoce alla narrazione, forse Torino è meno sentita dalla scrittrice o forse semplicemente meno interessante e più fredda. Solo una lettrice ha apprezzato quella parte, forse perché, conosce bene la città e anzi la lettrice ritiene che questo cambio di prospettiva serva a evidenziare la contrapposizione tra due mondi così differenti.
Il romanzo è comunque potente per il tema ad alto contenuto emotivo, per le descrizioni delle atmosfere luttuose, per la rappresentazione viva della società e dello spirito collettivo della Sardegna rurale degli anni cinquanta.
L'autore
Murgia Michela nasce a Cabras nel 1972.
Nel 2006 ha pubblicato "Il mondo deve sapere", il diario tragicomico di un mese di lavoro che ha ispirato il film di Paolo Virzì "Tutta la vita davanti".
Per Einaudi ha pubblicato nel 2008 "Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell'isola che non si vede", nel 2009 il romanzo" Accabadora", nel 2011 "Ave Mary" (ripubblicato nei Super ET nel 2012), nel 2012 "Presente" (con Andrea Bajani, Paolo Nori e Giorgio Vasta) e il racconto "L'incontro". È fra gli autori dell'antologia benefica "Sei per la Sardegna" (Einaudi 2014, con Francesco Abate, Alessandro De Roma, Marcello Fois, Salvatore Mannuzzu e Paola Soriga), i cui proventi sono stati destinati alla comunità di Bitti, un paese gravemente danneggiato dall'alluvione. Il suo ultimo romanzo si intitola "Chirù" ed è stato pubblicato per Eiunaudi.
Premi e riconoscimenti
Con questo libro l'autrice ha vinto la sezione narrativa del Premio Dessì nel settembre 2009. Nel maggio 2010 il romanzo è stato premiato con il SuperMondello, il riconoscimento più importante del Premio Mondello e, nel settembre dello stesso anno, con il Premio Campiello.