8 giugno 2017 - "La lunga vita di Marianna Ucria" di Dacia Maraini
Titolo: La lunga vita di Marianna Ucria
Autore: Dacia Maraini
Anno di prima pubblicazione: 1990
Pagine: 264
In breve
Marianna appartiene a una nobile famiglia palermitana del Settecento. Il suo destino dovrebbe essere quello di una qualsiasi giovane nobildonna ma la sua condizione di sordomuta la rende diversa: "Il silenzio si era impadronito di lei come una malattia o forse una vocazione". Le si schiudono così saperi ignoti: Marianna impara l'alfabeto, legge e scrive perché questi sono gli unici strumenti di comunicazione col mondo. Sviluppa una sensibilità acuta che la spinge a riflettere sulla condizione umana, su quella femminile, sulle ingiustizie di cui i più deboli sono vittime e di cui lei stessa è stata vittima. Eppure Marianna compirà i gesti di ogni donna, gioirà e soffrirà, conoscerà la passione. (Fonte ibs.it)
Premi e riconoscimenti: Premio Campiello 1990
Discussione: Tutte le lettrici sono concordi nel dare un giudizio positivo al romanzo. Molte sottolineano la bellezza e la delicatezza della scrittura.
Sono state apprezzate soprattutto le meravigliose descrizioni della Sicilia, dei colori e degli aromi che la pervadono, dell'abbigliamento e dei costumi dell'epoca. Una lettrice in particolare ha sottolineato il modo con il quale la scrittrice riesce con pochissimi tratti a delineare i vari personaggi.
Tutte hanno amato la protagonista. Marianna è una donna che sceglie di essere libera nonostante le imposizioni della famiglia e del tempo. Riesce a sperimentare e a costruire se stessa nonostante le condizioni dell'epoca. A molte lettrici è piaciuto in particolare il rapporto di Marianna con la lettura. Il modo in cui legge e il suo modo di pensare alla lettura come evasione dalla grettezza del mondo ma soprattutto come arricchimento, come un modo per vivere non una ma mille vite, per viaggiare senza spostarsi, per conoscere quindi persone, idee e luoghi come non sarebbe possibile fare in un'unica vita.
E' una donna che ha subito un trauma e per questo è muta, per il mondo è una persona strana, quasi una demente, ma ha una gran voglia di vivere, è intelligente e tenace e, nonostante tutto, è il fulcro della famiglia. Riesce a costruirsi una vita piena con determinazione, senza foga o esibizionismi.
Molti i paragoni con altri romanzi: una lettrice ha paragonato Marianna alla bellissima figura della protagonista de "La rivoluzione della luna" di Andrea Camilleri; un'altra ha confrontato questa lettura con "I giorni del possibile" di Mauro Maggiorani che, come ambientazione, è di poco successivo al libro della Maraini e questo l'ha portata a riflettere sulle difficoltà della vita per le generazioni passate. Altri paragoni sono sorti per ambientazione con "Il Gattopardo".
Una lettrice ha apprezzato molto l'idea del viaggio finale che è fisico, reale ma anche interiore.
Il romanzo, insomma, è stato molto apprezzato ed ha sollevato diverse riflessioni sul modo di vivere delle generazioni passate, sul modo in cui la nostra personale situazione e la società ci impongono determinate scelte e sul modo in cui decidiamo di autodefinirci.
L'autore
Dacia Maraini (Fiesole, 13 novembre 1936) è una scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice italiana che fa parte della "generazione degli anni trenta", insieme con alcuni dei più conosciuti autori della letteratura italiana.
Autore: Dacia Maraini
Anno di prima pubblicazione: 1990
Pagine: 264
In breve
Marianna appartiene a una nobile famiglia palermitana del Settecento. Il suo destino dovrebbe essere quello di una qualsiasi giovane nobildonna ma la sua condizione di sordomuta la rende diversa: "Il silenzio si era impadronito di lei come una malattia o forse una vocazione". Le si schiudono così saperi ignoti: Marianna impara l'alfabeto, legge e scrive perché questi sono gli unici strumenti di comunicazione col mondo. Sviluppa una sensibilità acuta che la spinge a riflettere sulla condizione umana, su quella femminile, sulle ingiustizie di cui i più deboli sono vittime e di cui lei stessa è stata vittima. Eppure Marianna compirà i gesti di ogni donna, gioirà e soffrirà, conoscerà la passione. (Fonte ibs.it)
Premi e riconoscimenti: Premio Campiello 1990
Discussione: Tutte le lettrici sono concordi nel dare un giudizio positivo al romanzo. Molte sottolineano la bellezza e la delicatezza della scrittura.
Sono state apprezzate soprattutto le meravigliose descrizioni della Sicilia, dei colori e degli aromi che la pervadono, dell'abbigliamento e dei costumi dell'epoca. Una lettrice in particolare ha sottolineato il modo con il quale la scrittrice riesce con pochissimi tratti a delineare i vari personaggi.
Tutte hanno amato la protagonista. Marianna è una donna che sceglie di essere libera nonostante le imposizioni della famiglia e del tempo. Riesce a sperimentare e a costruire se stessa nonostante le condizioni dell'epoca. A molte lettrici è piaciuto in particolare il rapporto di Marianna con la lettura. Il modo in cui legge e il suo modo di pensare alla lettura come evasione dalla grettezza del mondo ma soprattutto come arricchimento, come un modo per vivere non una ma mille vite, per viaggiare senza spostarsi, per conoscere quindi persone, idee e luoghi come non sarebbe possibile fare in un'unica vita.
E' una donna che ha subito un trauma e per questo è muta, per il mondo è una persona strana, quasi una demente, ma ha una gran voglia di vivere, è intelligente e tenace e, nonostante tutto, è il fulcro della famiglia. Riesce a costruirsi una vita piena con determinazione, senza foga o esibizionismi.
Molti i paragoni con altri romanzi: una lettrice ha paragonato Marianna alla bellissima figura della protagonista de "La rivoluzione della luna" di Andrea Camilleri; un'altra ha confrontato questa lettura con "I giorni del possibile" di Mauro Maggiorani che, come ambientazione, è di poco successivo al libro della Maraini e questo l'ha portata a riflettere sulle difficoltà della vita per le generazioni passate. Altri paragoni sono sorti per ambientazione con "Il Gattopardo".
Una lettrice ha apprezzato molto l'idea del viaggio finale che è fisico, reale ma anche interiore.
Il romanzo, insomma, è stato molto apprezzato ed ha sollevato diverse riflessioni sul modo di vivere delle generazioni passate, sul modo in cui la nostra personale situazione e la società ci impongono determinate scelte e sul modo in cui decidiamo di autodefinirci.
L'autore
Dacia Maraini (Fiesole, 13 novembre 1936) è una scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice italiana che fa parte della "generazione degli anni trenta", insieme con alcuni dei più conosciuti autori della letteratura italiana.